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Volge al termine l’edizione 2018 di "Un Calcio per la Pace"

31 ago 2018
Volge al termine l’edizione 2018 di "Un Calcio per la Pace"
Con la partecipazione di questa sera al Women’s Football Festival – dalle 20:30 al campo sportivo di Faetano - si concluderà la quattro giorni sammarinese delle sedici quattordicenni israeliane giunte in visita nel nostro Paese nell’ambito del progetto “Un Calcio per la Pace”, declinato quest’anno al femminile anziché – come di consueto – al maschile.
Un’esperienza fitta di impegni, anche istituzionali, per le giovani ospiti, le quali hanno trascorso gran parte del tempo in compagnia di coetanee locali che condividono con loro una grande passione: il calcio.
Tra allenamenti, visite alla sede della FSGC e al centro storico di San Marino, momenti puramente conviviali ed altri più ufficiali – giovedì la delegazione israeliana, compresi due parlamentari, è stata ricevuta in udienza dagli Ecc.mi Capitani Reggenti - il tempo è volato via veloce e domattina le sedici ragazze e i loro accompagnatori raggiungeranno Roma, da cui poi prenderanno il volo per fare ritorno a casa.
È il terzo anno consecutivo che San Marino fa da Paese ospitante per un progetto – “Un Calcio per la Pace” - sostenuto dalla FSGC in collaborazione con la UPF (Universal Peace Federation) San Marino e nato con l’obiettivo di promuovere la pace e l’integrazione – le ragazze ospitate sul Titano sono 8 di cultura araba e 8 di cultura ebraica – all’interno di un’area tormentata ed insanguinata da annose divisioni etniche e religiose.
Integrare ragazze di cultura differente ma unite da una stessa passione probabilmente non è stato difficile. Più ardua è la missione – che costituisce poi il senso ultimo dell’iniziativa - di estendere tutto ciò alla dimensione degli adulti.
Le difficoltà, però, non spaventano né tantomeno fermano coloro che da anni si spendono per il successo di questa iniziativa. A cominciare da Giorgio Gasperoni, Presidente di UPF San Marino: “L’intera esperienza, ed in particolare l’udienza di ieri dalla Reggenza, ha reso estremamente felici e soddisfatti i nostri ospiti, compresi i due parlamentari e gli educatori che hanno accompagnato le ragazze qui a San Marino. Queste ultime hanno stretto subito amicizia con le loro compagne sammarinesi, che sono state encomiabili sotto ogni aspetto, così come del resto i loro educatori. Uno dei punti forti di questo progetto riguarda proprio questo: sappiamo bene che certe divisioni non spariscono per incanto, però quando si ha la possibilità di conoscere qualcuno sul piano personale e umano, le cose possono cambiare davvero. Le ragazze coinvolte nel progetto sono giovani, ancora seguite molto da vicino dalle rispettive famiglie, e la nostra speranza è che l’integrazione imparata e vissuta durante questa esperienza possa essere trasmessa in maniera spontanea anche a familiari e parenti. Certo, non è facile. Come ha detto uno dei parlamentari israeliani durante l’udienza dai Capitani Reggenti, quello che abbiamo fatto in questi giorni a San Marino non sarebbe stato possibile a casa loro. Però da qualche parte bisogna cominciare e questo, secondo me, è un ottimo punto di partenza per arrivare a cambiare qualcosa anche nella società civile.”

FSGC | Ufficio Stampa

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