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XXV Congresso dell’Internazionale Socialista a Cartagena, per "un mondo di pace, con uguaglianza e solidarietà”

4 mar 2017
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Il XXV Congresso dell’Internazionale Socialista dedicato a “un mondo di pace, con uguaglianza e solidarietà” ha posto al centro dell’attenzione chi riesce a trasformare principi, ideologie, progetti politici come quelli indicati nel titolo, in realtà.
Il Presidente della Repubblica di Colombia, premio Nobel per la pace nel 2016, ha rappresentato con l’esempio del suo impegno e di quello del suo partito, aderente all’Internazionale Socialista, la possibilità di rendere efficaci politiche riformiste coraggiose. L’esempio della Colombia è prezioso per l’impegno verso la fine della guerriglia interna con le forze armate rivoluzionarie (FARC) iniziata nel 1964, dopo l’accordo raggiunto l’anno scorso e che proprio il 1 marzo ha preso corpo con l’inizio del disarmo delle FARC sotto l’egida dell’ONU. Ma è importante anche per le politiche sociali e riformiste che hanno consentito a quel paese di far uscire dalla povertà estrema oltre 4 milioni di persone, una crescita stabile da diversi anni e soprattutto senza aumentare le disuguaglianze sociali, anzi determinando la copertura sanitaria universale.
Questo significa che politiche riformiste e la fiducia nelle istituzioni multilaterali son ancora nodali ed efficaci strumenti per migliorare la condizioni dei popoli e risolvere i conflitti, come lo sono il rispetto della democrazia e della volontà popolare, anche su questioni delicate e importanti come l’autodeterminazione
dei popoli.
Su tale aspetto Il rappresentante del Partito Indipendentista Portoricano ha descritto la lotta del suo paese, appartenente agli Stati Uniti d’America ma senza dignità di Stato, visto anzi come un possedimento coloniale ed i cui cittadini non hanno il diritto di voto, per ottenere l’indipendenza. L’11 giugno si terrà un
referendum con due opzioni: chiedere di divenire uno Stato a tutti gli effetti, oppure chiedere l’indipendenza o libera associazione.
Gli interventi di tanti rappresentanti provenienti da tutto il mondo, 155 sono i paesi con delegati all’Internazionale Socialista, hanno ancora una volta confermato l’impegno per la pace attraverso il dialogo, per l’affermazione dei diritti individuali e collettivi, per la tolleranza ed il rispetto ed una visione delle diversità non come limite ma come arricchimento. Su tutto questo la famiglia socialista, nonostante i venti di populismo, di xenofobia, di isolazionismo e nazionalismo, in definitiva creati dalla paura dalla insicurezza, abbiamo ora la meglio in molti paesi, non muta atteggiamento e afferma la bontà dei principi ispiratori.
Anzi proprio la testimonianza di tanti leader politici progressisti di tutti i continenti che riescono anche in questo momento di disaffezione verso la politica, di ricerca di soluzioni individuali o comunque di singoli gruppi ai problemi sociali ed economici, a migliorare la condizione dei propri popoli attraverso buone politiche, inclusive, solidali, di maggior democrazia e non di maggior accentramento del potere, di paziente costruzione di relazione ed in definitiva di una cultura della tolleranza e della parità di diritti e doveri, convince a lavorare insieme e costruire pazientemente relazioni e ponti, piuttosto che muri ed egoismi.
Il Congresso ha confermato i compagni Luis Ayala quale Segretario Generale e George Papandreou quale Presidente. A loro ed a tutta l’organizzazione Internazionale Socialista il PSD porge i migliori auguri di buon lavoro e di congratulazioni per l’elezione.

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