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Zafferani risponde a Dim sulle telecomunicazioni

7 feb 2019
Zafferani risponde a Dim sulle telecomunicazioni
Rispondo ancora volentieri anche pubblicamente alle preoccupazioni di Democrazia in Movimento. Le risposte peraltro, come già detto nel primo comunicato, gli sono già tutte note essendo già state fornite loro in incontri informali avvenuti in varie occasioni.
Nel primo comunicato di risposta non ho assolutamente inteso
sponsorizzare Zte ma solo rispondere alle 2 domande poste da Dim: perché
si è scelto Zte decidendo di non fare un bando e come si garantirà a
Netco di svolgere al meglio il proprio lavoro.

Ritengo del tutto evidente e comprensibile a chiunque che un rapporto di
partnership, che prevede investimenti da una parte e dall’altra, non
possa essere schematizzato in un bando di gara, che invece si utilizza
giustamente quando solo una parte (lo Stato) effettua delle spese. La
trasparenza in questo processo è stata massima, infatti la partnership
ed i reciproci investimenti ad essa connessi sono stati sanciti con ben
2 memorandum resi pubblici immediatamente senza alcun ritardo in modo
che fossero noti a chiunque.
È necessario inoltre fare chiarezza sulle spese. Si è già detto e si
ribadisce con forza che gli investimenti da parte di Public Netco per la
costruzione della rete saranno posti in essere solo nel momento in cui
ci sarà una binding letter con almeno un operatore principale di
telecomunicazioni attualmente non presente in territorio, approvata dal
Cda di Netco, che sancisca la remunerazione degli investimenti stessi.
In altre parole: non si faranno spese fino a che non ci sarà la
sicurezza che abbiano un rapido ritorno! Fa eccezione solo una piccola
quota di spesa già deliberata a fronte dei servizi già forniti da Zte
nel corso del 2018.
In questo senso vanno le decisioni prese dal Cda di Netco nella sua
seduta di Dicembre 2018, anche su mandato di Aass. A tale incontro non
hanno preso parte i membri di Cda di opposizione non perché qualcuno
glielo abbia impedito ma semplicemente perché, nonostante le lettere
ufficiali di Aass indicanti i precisi termini in cui le indicazioni dei
nomi dovevano pervenire, le forze politiche di opposizione non sono
riuscite a rispettare questi termini indicando in ritardo i propri
nominativi.
Sarà mia cura, comunque, rispondere all’interpellanza citata da Dim nei
tempi previsti dal Regolamento consigliare.
Le trattative con i nuovi operatori sono state portate avanti nel corso
del 2018 da Aass con le proprie strutture e i propri consulenti
appositamente incaricati, tra cui il dott.Salvat. Le trattative mirano
a:
1. definire in via anticipata la remunerazione che gli operatori di
telecomunicazioni garantiranno a Netco per l’utilizzo della rete
pubblica quando sarà completata, remunerazione che garantirà appunto il
ritorno degli investimenti;
2. consentire quindi di avere una concorrenza all’interno del territorio
della Repubblica, a beneficio della possibilità di scelta dei cittadini
sammarinesi e garantendo servizi più completi e vari a lavoratori,
turisti e imprese. Necessità che, sono convinto, anche Dim condivide.
Non si può in questo momento parlare pubblicamente delle cifre in
discussione, ma siamo sicuri che quando potranno essere divulgate si
potrà capire l’elevata e rapida remunerazione dell’investimento che si è
ipotizzato.
Netco, inoltre, come detto nel precedente comunicato, si sta attrezzando
in collaborazione con Aass per dotarsi di risorse tecnologiche, umane e
finanziarie per avere la piena operatività, per garantire un corretto
passaggio di consegne tra quanto fatto sinora da Aass e quanto farà
Netco e per poter adempiere al meglio ai propri ruoli. Ovviamente, Netco
dovrà dotarsi altresì di un sito internet per pubblicare le proprie
deliberazioni come previsto dalla legge.
Faccio mio, in conclusione, l’appello finale di Dim “occorre la massima
trasparenza in tutti i passaggi, visto che le cifre che si vanno ad
impegnare sono ragguardevoli e che il settore delle telecomunicazioni
oltre ad essere strategico è delicatissimo, perché tocca la sfera della
sovranità, della privacy, il territorio e l’economia”. Si tratta di
preoccupazioni condivise ed in questa direzione è andata tutta
l’operatività posta in essere in questo ultimo anno e mezzo, rispetto
alla quale nulla è stato nascosto e tutti i passaggi sono stati
prontamente resi pubblici.


Andrea Zafferani

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