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16enne morto per ecstasy: interrogato a Rimini l' indagato

30 lug 2015
16enne muore per ecstasy: interrogato a Rimini indagato
16enne muore per ecstasy: interrogato a Rimini indagato
"Sono stato 5 volte al Cocoricò e per cinque volte ho acquistato droga". L'ha detto questa mattina, durante l'interrogatorio di garanzia in Tribunale a Rimini, il 19enne di Città di Castello indagato per aver spacciato ecstasy a Lamberto Lucaccioni, il 16enne deceduto per overdose, il 19 luglio scorso, dopo una serata in discoteca. Interrogato davanti al gip Vinicio Cantarini e il pubblico ministero Elisa Milocco, difeso dagli avvocati Gianni e Eugenio Zaganelli, il 19enne ha confermato quanto già detto ai carabinieri nell'interrogatorio a Città di Castello. "Il ragazzo ha preso la stessa sostanza proveniente dalla stessa partita che hanno preso Lamberto e suoi due amici. - ha detto l'avvocato Zaganelli - Al Cocoricò, a chiederne un'altra dose è stato il 16enne, che appariva sudato e allegro per il fatto di essere in discoteca, ma non alterato". Sulla collaborazione con il 'pierre' del locale, il legale ha spiegato che si è trattato di un contatto su Facebook per un gruppo di 20 persone che ha fatto mettere in lista per l'ingresso e ottenere degli omaggi. Nessun contatto prima né dopo. "E' ragazzo bravo, primo della classe che, come ho detto al giudice, non è vero che si sa muovere bene nel giro dello spaccio". Non è stata avanzata dalla difesa alcuna richiesta di attenuazione della misura coercitiva. Il 19enne, che farebbe uso di droga da almeno un anno e mezzo, ha attualmente l'obbligo di dimora nelle ore notturne. L'interrogatorio di oggi è stato di piena collaborazione con la magistratura e il 19enne ha parlato diffusamente delle sue serate al Cocoricò, raccontando di come non sia mai stato difficile procurarsi ecstasy da ragazzi che girano in discoteca. Nessun elemento in più avrebbe fornito per identificare il pusher che gli ha ceduto all'interno del locale l'ultima e fatale dose che ha poi girato a Lamberto intorno alle 2 di notte. Il 16enne poi si era allontanato e il giovane non l'aveva più rivisto. "E' stata una tragedia", ha detto la mamma del 19enne che aspettava il figlio questa mattina nei corridoi di Palazzo di Giustizia. "Quella domenica sera, quando mio marito e io siamo tornati a casa - ha detto tra le lacrime - abbiamo visto le auto dei carabinieri. Il cuore si è fermato. Avevamo saputo di Lamberto, ma mai avremmo creduto fosse collegato a nostro figlio. Ci aveva detto che andava al mare e poi a ballare. Non sapevamo. Avrei voluto parlare con la famiglia di Lamberto, subito, perché io quel ragazzo lo conoscevo, veniva a casa, quando faceva le elementari era compagno di scuola di mio figlio minore, ma non è stato possibile".

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