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Acciaio non certificato a Palacongressi,7 richieste giudizio

23 apr 2015
Acciaio non certificato a Palacongressi,7 richieste giudizio
Acciaio non certificato a Palacongressi,7 richieste giudizio
Utilizzo di partite d'acciaio dalla Libia senza la certificazione prevista dalla legge per la costruzione delle strutture portanti del Palacongressi di Rimini e pilastri non conformi agli standard di sicurezza minimi tra cui quella antisismica. Sono le ipotesi di reato per cui la Procura di Rimini ha chiesto il rinvio a giudizio per 7 persone, tra cui i responsabili dell'impresa di costruzione, quelli del consorzio appaltatore dei lavori, il direttore delle opere strutturali, il responsabile unico del procedimento scelto dallo stesso Palacongressi e il tecnico collaudatore. Oggi l'udienza preliminare davanti al gup del Tribunale di Rimini dove la società Palazzo dei Congressi spa, interamente controllata da Rimini Fiera, si è costituita parte civile, con l'avvocato Sergio De Sio, nei confronti di tutti gli indagati. Palazzo dei congressi di Rimini, a fronte di un appalto da circa 65 milioni di euro, avrebbe ricevuto un'opera di minore valore "sia in relazione alla difformità rispetto al progetto - scrive la Procura - sia per la presenza di acciai non certificati, per il minor grado di sicurezza, e infine perché oggetto di lavori ulteriori". L'udienza per la discussione sul rinvio a giudizio è stata rinviata al 2 luglio per difetto di notifica ad un co-difensore.

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