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"Gli agenti della Polizia Civile mi hanno picchiato e minacciato, senza motivo"

18 nov 2015
Andrea Scattolari"Gli agenti della Polizia Civile mi hanno picchiato e minacciato, senza motivo"
"Gli agenti della Polizia Civile mi hanno picchiato e minacciato, senza motivo" - "Adesso ho paura di tornare a San Marino" cosi', il 26 enne di Bellaria che ha presentato denuncia i...
"Adesso ho paura di tornare a San Marino" cosi', il 26 enne di Bellaria che ha presentato denuncia in Tribunale affermando di essere stato picchiato e minacciato da agenti della Polizia Civile nella notte tra il 6 e il 7 ottobre.

Andrea Scattolari sembra ancora impaurito e choccato. Afferma di essere stato spintonato, minacciato e picchiato ad una gamba e ad un piede, con un manganello, da un agente della Polizia Civile, senza ragionevoli motivi.
La sera del 6 ottobre stava svolgendo servizio di sicurezza privata di fronte al cancello d'ingresso dell'hotel San Giuseppe di Valdragone dove alloggiavano alcuni team del Rally Legend.
Poco dopo le 22 arriva un'auto bianca a forte velocita', si blocca di fronte a lui e scendono due uomini. Lui non capisce che sono agenti, non portano il berretto delle forze dell'ordine, e loro - a suo dire - non si qualificano come tali. Gli chiedono cosa stia facendo e gli intimano di svuotare le tasche nelle quali aveva 200 euro in contanti. Vedendo i soldi, gli dicono" Sei nei guai" e uno dei due estrae un manganello. Temendo un furto o una truffa, Andrea Scattolari, tenta la fuga. Viene inseguito con l'auto e uno dei due agenti grida: “ mettilo sotto, investilo, non fartelo scappare". Il giovane bellariese devia dalla strada interna dell'hotel e si dirige alla sua sinistra nella vegetazione riuscendo così a far perdere le sue tracce. Al buio, nel tragitto passa attraverso la boscaglia e i rovi, perde le scarpe e distrugge, cadendo, il suo cellulare. In condizioni molto precarie, riesce ad arrivare ad un pub, si fa prestare da qualcuno un telefono, chiama suo zio. Gli dice che e' stato aggredito e forse e' vittima di una truffa. Mentre sta telefonando, compaiono i due agenti ai quali se n'è aggiunto un terzo. Solo in questo momento il ragazzo capisce che forse si tratta di poliziotti. I tre gli fanno interrompere bruscamente la telefonata, lo fanno uscire dal pub, e in un garage buio, lo ammanettato, gli intimano di tirare fuori la droga, che lui non ha, e poi gli requisiscono i 200 euro. Riceve anche tre o quattro manganellate ad una gamba e ad un piede. Arriva una comunicazione alla radio della pattuglia. Lo zio del ragazzo era riuscito a contattare le forze dell'ordine di San Marino, spiegando che probabilmente era tutto un equivoco. Gli agenti si calmano e riportano Scattolari all'hotel San Giuseppe a prelevare la sua auto per andare tutti in comando. “In seguito ho saputo - racconta il ragazzo - che mentre scappavo ad un altro collega della sicurezza privata è stata puntata una pistola dagli stessi agenti. E questi si sono calmati solo dopo l'intervento di Frate Simone”. Andrea Scattolari, afferma che durante il tragitto verso il comando, un agente proferisce un'altra frase inquietante "sei fortunato che sono in una serata buona altrimenti ti tiravo".
In comando viene stilato il verbale dell'accaduto, ma senza le manganellate e le minacce. Andrea lo firma comunque perche' vuole andare a casa: e' impaurito e choccato. Sono quasi le 4 di mattina. Al risveglio va in pronto soccorso per farsi medicare: 10 i giorni di prognosi. Poi decide di denunciare l'accaduto. Pochi giorni fa, infine, riceve la comunicazione di una sanzione alla societa' organizzatrice del Rally legend, per lavoro irregolare. Eppure lui era convinto di essere in regola, in quella notte, in cui lo pagavano sei euro all'ora. Fin qui la versione dei fatti di Andrea Scattolari (assistito dagli avvocati Alessandro Totti e Gianmaria Bianchi). Ora dovrà essere messa a confronto con quella che eventualmente forniranno gli agenti, qualora il giudice inquirente decida di aprire un'indagine.

luca salvatori

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