Ancona, padre uccide a coltellate la figlia di 18 mesi nella culla: ignota la causa del raptus

Si compone nelle ore il puzzle dell'omicidio di ieri ad Ancona. Un padre di 34 anni ha ucciso sua figlia di 18 mesi, colpendola con un coltello da cucina al cuore. Un dipendente "irreprensibile", condotta lavorativa "ottima", comportamento "adeguato". Così la direzione regionale di Trenitalia descrive Luca Giustini, il ferroviere che ieri ha ucciso la figlia Alessia a Collemarino. Giustini era stato assunto nel 2004, e dal 2006 lavorava come macchinista. Nessuna evidenza dai controlli, anche psicoattitudinali, e per accertare l'eventuale uso di droghe o alcol, cui periodicamente è sottoposto il personale. Scontata la perizia psichiatrica, l'uomo non era in cura. E' stato invece secretato l'interrogatorio della moglie Sara, che potrebbe aver fornito informazioni circa il movente. Il marito ieri l'ha chiamata al telefono, le ha detto di “aver combinato un casino”; lei era al mare con l'altra figlia della coppia di 4 anni e i nonni. Il disturbo mentale di cui soffre questo padre, secondo il criminologo Bruno, potrebbe essere di due tipi: "o una depressione grave o una schizofrenia, che può essere anche leggera e non apparente".
V.A.

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