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Un anno di prigionia per Bari Bega, l'albanese arrestato dopo un furto ad Acquaviva

19 gen 2016
Un anno di prigionia per Bari Bega, l'albanese arrestato dopo un furto ad AcquavivaUn anno di prigionia per Bari Bega, l'albanese arrestato dopo un furto ad Acquaviva
Un anno di prigionia per Bari Bega, l'albanese arrestato dopo un furto ad Acquaviva - Dopo la sentenza e' stato riportato in carcere dove si trova dal 20 novembre
Il cittadino albanese Bari Bega, a processo per furto, è stato condannato ad un anno di prigionia, ad una multa di 500 euro, al pagamento delle spese del procedimento e delle spese legali della parte civile e al risarcimento del danno allo Stato da quantificarsi in sede civile. Il pro Fiscale Giovanni Belluzzi aveva chiesto una condanna a 3 anni di prigionia. Dopo la lettura della sentenza, decisa dal giudice Roberto Battaglino, il 29enne è stato riportato in carcere dove si trova dallo scorso 20 novembre, in seguito al fermo operato dalla Gendarmeria. Era stato catturato, a conclusione di un rocambolesco inseguimento, subito dopo il furto in una abitazione di Acquaviva. Durante la deposizione, di fronte al giudice Roberto Battaglino, l'imputato ha rivelato che insieme a lui quella sera c'era il suo connazionale Vena Sena, sfuggito alla cattura delle forze dell'ordine. Bari Bega era accusato anche del furto nell'abitazione di Andrej Ceccoli, avvenuto lo scorso 1 luglio. In quell'occasione vennero sottratti 37.500 euro in contanti, gioielli, orologi preziosi e monete d'oro. Per attribuire a Bega anche questo capo di imputazione la gendarmeria si è avvalsa, nelle indagini, della collaborazione dei Ris di Parma. Nell'auto rubata, che secondo l'accusa fu utilizzata per la fuga dopo il furto a casa Ceccoli, vennero infatti rilevate le impronte digitali di Bega. La difesa dell'albanese, che aveva chiesto l'assoluzione o la condanna ad un anno, ha preannunciato il ricorso in appello. Secondo gli avvocati Luca Della Balda e Umberto De Gregorio non può infatti essere attribuito a Bega il furto a casa Ceccoli, sulla base delle impronte digitali trovate su un'auto che - affermano i due legali - non è certo sia stata proprio quella utilizzata dai ladri per la fuga.

luca salvatori

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