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Per l’antimafia l’uso ancora massiccio del denaro contante è un problema

6 ott 2012
Per l’antimafia l’uso ancora massiccio del denaro contante è un problema
Per l’antimafia l’uso ancora massiccio del denaro contante è un problema - L’esempio usato dal Procuratore Antimafia Pietro Grasso della valigetta carica di denaro, in mazzett...
L’esempio usato dal Procuratore Antimafia Pietro Grasso della valigetta carica di denaro, in mazzette da 500 euro, ancora sin troppo facilmente trasportabile anche in autobus nel posto più vicino, ossia San Marino, ha fatto storcere più di un naso. Lo stesso Procuratore ha poi puntualizzato di aver fatto solo una esemplificazione, senza voler alludere ad alcunché, ma poi un ulteriore chiarimento c’è stato, perché a latere del convegno sulla corruzione, ieri a Rimini, dove Grasso era intervenuto, c’è stato un incontro col commissario della legge Rita Vannucci e col sostituto procuratore di Forlì Fabio Di Vizio. La collaborazione ora c’è, amministrativa, fiscale e giudiziaria, certo non vengono automaticamente date tutte le informazioni bancarie che le Procure italiane vorrebbero, servono ancora le rogatorie, ma oggi, è stato ribadito, i presidi antiriciclaggio funzionano, la legge ha dato gli opportuni anticorpi come l’adeguata verifica, se qualcuno dovesse presentarsi con una valigetta carica di contante dovrebbe chiarire da dove proviene ed anche specificare la sua destinazione. Secondo il direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera il redditometro servirebbe a chiarire tante incongruenze tra reddito speso e reddito dichiarato, la preoccupazione del Fisco è che i soldi non dichiarati vengano nascosti da qualche parte, ma oggi a San Marino, è stato ribadito, non può accadere che il denaro venga accettato senza le dovute specifiche.

Francesca Biliotti

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