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Bancarotta fraudolenta, 17 mln e 13 denunce

22 nov 2013
Bancarotta fraudolenta, 17 mln e 13 denunceBancarotta fraudolenta, 17 mln e 13 denunce
Bancarotta fraudolenta, 17 mln e 13 denunce - Complicità di istituti bancari, tra cui la BAC.
Con l'operazione “Controsenso” la Guardia di Finanza di Rimini ha scoperto il coinvolgimento di quattro istituti di credito in un caso di bancarotta fraudolenta costata la denuncia a 13 persone e culminata con il sequestro – in Italia e a San Marino- di 17 milioni di euro. Secondo le indagini del Nucleo Tributario della Guardia di Finanza le banche, tre istituti riminesi e uno sammarinese (la BAC) , erano complici nel distrarre dal fallimento di un'azienda grosse somme di denaro sotto forma di finanziamenti ipotecari: l'azienda in questione è la TitanBagno, che nel 2009 da San Marino si era trasferita in Italia diventando Make. Il percorso inverso a quello di tante altre aziende cui deve il nome -“Controsenso” -l'operazione delle Fiamme Gialle. Riconducibili agli amministratori di fatto e di diritto, un imprenditore di 48 anni e il socio di 52, due società sammarinesi fortemente indebitate che attraverso l'azienda avevano la possibilità di accendere ipoteche bancarie con garanzie patrimoniali. Patrimonio poi fagocitato dal fallimento. A tutto vantaggio delle banche – secondo la Gdf di Finanza- che in questo modo potevano monetizzare e recuperare i crediti vantati nei confronti della società senza aspettare i tempi del fallimento. “Le banche non sono rientrate di niente- si limita a commentare il direttore e amministratore delegato di BAC Pierpaolo Fabbri- il piano era finalizzato alla tutela del progetto imprenditoriale dell'azienda”.

Sara Bucci

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