Bellaria: ex comandante della Capitaneria di porto a processo per tentata concussione

Secondo l'accusa l'ufficiale Raffaele Tomei, capitano di prima classe, di recente trasferito a Pesaro con altro incarico, avrebbe proposto alla rappresentante dei bagnini di chiudere un occhio sulle tante irregolarità rilevate nel corso dei controlli in spiaggia, in cambio di denaro. Una cospicua somma, perché la richiesta sarebbe stata di 300 euro per ognuno degli oltre 90 titolari di stabilimenti, totale 27mila euro. Così avrebbero evitato denunce penali per abusi edilizi. Però è scattata la denuncia, e il tutto non si è perfezionato. Molto diversa la tesi degli avvocati difensori, Alessandro Petrillo e Marco Ditroia, per i quali si tratta di illazioni senza fondamento ed anzi, tutto sarebbe frutto di ritorsione, scatenata nei confronti del comandante proprio perché si sarebbe mostrato inflessibile nei confronti degli abusi. “Gli elementi contenuti nel fascicolo sono vaghi – sostiene Petrillo – e le accuse di dubbia genuinità. I documenti in nostro possesso invece – rileva – demoliranno questo già fragile impianto accusatorio. Non è escluso che alla fine sarà chiamato qualcun altro a rispondere delle sue scelte”. L'avvocato sottolinea inoltre l'elevato profilo professionale del suo assistito, “oggetto negli anni – aggiunge – di una serie incredibile di economi da parte degli organi gerarchicamente superiori e delle autorità locali, oltre che della comunità”. L'udienza per Tomei è stata fissata per il 21 giugno prossimo, la sentenza è attesa per il 2 luglio.

Francesca Biliotti

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