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Bombe a New York: arrestato, dopo una sparatoria, il principale sospettato

19 set 2016
Ahmad RahamiBombe a New York: arrestato, dopo una sparatoria, il principale sospettato
Bombe a New York: arrestato, dopo una sparatoria, il principale sospettato - In manette Ahmad Khan Rahami. Intanto proseguono le indagini.
Dopo ore di caccia all'uomo è stato infine arrestato Ahmad Khan Rahami: origini afghane, 28 anni; il principale sospettato per la bomba di Chelsea, che ha portato il panico nelle strade di New York. Stando alle prime informazioni è stato catturato a Linden, in New Jersey, dopo una sparatoria con la polizia. Rahami è residente ad Elizabeth. La stessa cittadina del New Jersey dove nella notte gli inquirenti hanno trovato cinque pipe-bomb nascoste in uno zaino. Una di esse é esplosa accidentalmente - senza provocare feriti - mentre un robot degli artificieri dell'Fbi cercava di disinnescarla. Diversi funzionari di polizia cominciano a temere che vi sia una cellula terroristica attiva, nell'area di New York e New Jersey. Il sindaco della Grande Mela - il democratico De Blasio – inizialmente aveva escluso una tale ipotesi. Alcuni analisti sottolineano che potrebbe avere inciso, in questo, una valutazione delle ripercussioni sulla corsa alle Presidenziali. “Gli attacchi di sabato – ha twittato oggi Donald Trump - dimostrano che le fallite politiche di Obama e Hillary Clinton non ci terranno al sicuro”. Un riferimento anche a quanto avvenuto in Minnesota, dove un americano di origine somala ha accoltellato 9 persone; attacco poi rivendicato dall'ISIS. Il Governatore di New York Andrew Cuomo, dal canto suo, parla apertamente di “terrorismo con legami internazionali”. Nel frattempo le indagini continuano senza sosta; la polizia ha arrestato a un posto di blocco cinque sospetti, mentre andavano all'aeroporto JFK, con armi nell'auto. La Cnn riporta che gli ordigni piazzati lungo il tragitto della gara podistica di sabato a Seaside Park erano tre, ma solo uno è esploso. Non ci sono state vittime perché l'inizio della competizione era stato ritardato. Un puro caso. Questa la situazione – a New York – nel giorno dell'apertura dell'Assemblea Generale dell'Onu. Massime le misure di sicurezza, a tutela dei leader di tutto il Mondo, mentre nella città cresce la paura.

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