Calcioscommesse, l'indagine prosegue su due filoni

L'indagine che ha messo sulla graticola il calcio sammarinese è secretata e concede poche certezze, tutte in divenire. Innanzitutto sembra destinato ad aumentare il numero dei calciatori indagati per i reati di truffa aggravata e frode sportiva, in una indagine che sempre più sembra essere collegata all'inchiesta Dirty Soccer della Procura di Catanzaro, relativa alle partite del campionato di Lega Pro e che spazia oltre alla finale San Giovanni -Virtus di Coppa Titano, da cui tutto è iniziato. L'indagine della DDA nel 2015 arrivò anche a Rimini, coinvolgendo Erikson Aruci, il cugino dell'attaccante della Virtus arrestato   3 settimane fa  davanti alo stadio di Serravalle, la sera della finale del campionato sammarinese tra il Tre Penne e La Fiorita. Armando Aruci, che doveva essere premiato come cannoniere del campionato, si trova da allora ai Cappuccini, dove domani incontrerà il suo legale, Filippo Cocco, che venerdì ha fatto richiesta di attenuazione della misura cautelare, rimasta per il momento senza risposta. Nelle scorse settimane sono stati ascoltati a lungo anche i calciatori Luca Nanni e Luca Montebelli, entrambi indagati, che hanno risposto alle domande dei commissari della Legge Simon Luca Morsiani ed Alberto Buriani, “sono stati puntuali e collaborativi” ribadiscono i loro avvocati. Gli interrogatori proseguono e non si escludono sviluppi a stretto giro, anche dal filone che scorre parallelo, quello sul fronte sportivo: dopo avere sentito calciatori e dirigenti la Procura Federale della Federazione
Sammarinese  Gioco Calcio
avrebbe materiale sufficiente per fare partire già dai prossimi giorni i primi deferimenti.

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