Camorra: Casalesi riciclavano soldi a San Marino, 5 arresti nel Riminese

Associazione a delinquere e riciclaggio, con l'aggravante del metodo mafioso. Sono i capi di imputazione nei confronti delle 24 persone - arrestate in Campania, Marche ed Emilia-Romagna - nell'ambito dell'operazione “Titano”. Il nome scelto dai Carabinieri di Caserta chiama pesantemente in causa la Repubblica. Il clan dei Casalesi – secondo gli inquirenti – avrebbe scelto alcune società di capitali di San Marino per riciclare denaro sporco attraverso complesse operazioni finanziarie. 5 gli arresti nel riminese: il 40enne barese Roberto Santirocco; Roberto Della Rosa – riminese di 50 anni -; Guido Montebelli, 53 anni di Riccione; e poi 2 albanesi: Laureta Lufo – 38 anni -, e Erjon Saliu, 30enne. “Custodivano armi e droga per conto dei camorristi di Casal di Principe”, affermano i carabinieri. Durante le indagini coordinate dalla DDA di Napoli, oltre al canale per il riciclaggio di denaro sporco a San Marino, sarebbe emersa infatti la creazione di una struttura satellite - operativa nelle Marche e in Emilia Romagna - per la gestione degli affari illeciti nelle due regioni. Fra i beni sequestrati – per un ammontare di 2 milioni di euro - vi è anche una Ferrari modello Scaglietti. Nessuna indiscrezione, al momento sul nome delle società sammarinesi coinvolte in questa vicenda.

gm

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