Caso Promoteam: San Marino ha collaborato all'indagine

Al telefono della Promoteam srl non risponde nessuno e la sede sembra chiusa. Del resto la società aveva annunciato la liquidazione volontaria e il 6 marzo il Congresso di Stato aveva accordato la mobilità per i cinque dipendenti.
Secondo la Guardia di Finanza di Ancona e la Procura di Rimini l’azienda sammarinese veniva utilizzata dai titolari della Promo Team Italia di Santarcangelo – una donna di 73 anni e il nipote di 49 - per evadere il fisco in Italia: decine di milioni di euro di imponibile non dichiarato, contributi Inps non versati per circa 3.700 ‘promoter’, fatture false o gonfiate, milioni e milioni di euro di Iva evasa. Gli accertamenti sul fronte sammarinese sono potuti avvenire grazie alla cooperazione giudiziaria del Tribunale e allo scambio di informazioni a livello amministrativo, come conferma il Colonnello Gianluca Filippi del Nucleo di Polizia Tributaria delle fiamme gialle di Ancona. La procura di Rimini ha disposto sequestri di beni, nei confronti dei titolari della Promo Team Italia, per l’equivalente di 10 milioni di euro e hanno già inviato un decreto di sequestro anche a San Marino, per cercare altri tesori. I 3700 promoter, che per le fiamme gialle, di fatto, lavoravano in nero, erano pagati con assegni di una banca sammarinese.

Luca Salvatori

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