Il caso Smi in secondo grado, il giudice si riserva

Due i casi interessanti che si sono presentati questa mattina davanti al giudice d'appello David Brunelli, chiamato ad esprimersi – tra gli altri- sulla vicenda di Luciano Perfetto, il 46enne pugliese deceduto il 23 agosto del 2010 mentre scaricava balloni di lana nel piazzale della azienda Tra.Ma. di Dogana, trafitto da una fascetta di metallo che si era spezzata durante le operazioni di scarico. In primo grado proprietario, l'amministratore dell'azienda e l'operaio che manovrava il muletto sono stati condannati ad un anno ciascuno. Le difese chiedono la prescrizione, il giudice Brunelli si è riservato la decisione. Lo stesso ha fatto sul caso Smi, quello che riguarda il presidente Enrico Maria Pasquini ed il direttore della finanziaria, Eugenio Buonfrate. In questo caso il reato principale risulta prescritto e la partita ruota attorno all'articolo 196 del codice di procedura penale sammarinese, la cui attuale interpretazione precludeva la prosecuzione dell'appello per la parte civilistica della decisione. Questa ha un peso non indifferente considerata la cifra consistente chiesta dalla Smi, rappresentata dai commissari liquidatori, che si è costituita parte civile. Sulla questione si sono pronunciati anche i Garanti, secondo i quali la recente introduzione del 196 bis prevede che il giudice delle appellazioni decida sul risarcimento del danno anche in caso di prescrizione del reato. Gli avvocati della difesa, Moreno Maresi e Maria Selva fanno leva però sul fatto che il 196 non è stato ancora abrogato ed attendono con fiducia la decisione del Giudice Brunelli

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