Un funzionario dell'Agenzia delle Entrante di Cesena è stato arrestato ieri a Rimini in flagranza di reato dai carabinieri con l'accusa di concussione.
"Con 10 mila euro la pratica della verifica potrebbe slittare anche di anni, altrimenti il controllo del Fisco sarà imminente". Una minaccia tutt'altro che velata, costata il carcere a Tiziano Marchi, 59 anni originario di Forlimpopoli, funzionario dell'Agenzia delle Entrate di Cesena con un passato in politica da socialista come assessore ai servizi e alle relazioni aziendali nel 2009 del Comune di Forlì e consigliere comunale nel '95 per una coalizione di sinistra. Marchi è stato arrestato subito dopo aver preso una mazzetta nell'ufficio di un commercialista riminese dal nucleo investigativo dei carabinieri di Rimini che l'ha bloccato in flagrante per concussione. Il funzionario si trova ora in cella al carcere dei "Casetti" di Rimini. Un'operazione lampo coordinata dal sostituto procuratore riminese, Davide Ercolani.
Il primo approccio del funzionario con la vittima designata, un imprenditore di Cesena con due ditte che commerciano in ferro, è infatti del 13 aprile scorso, quando il commercialista dell'imprenditore incontra Marchi a Cesena. Successivamente, il funzionario contatta telefonicamente lo stesso commercialista e parlando, quasi per caso, dice di aver bisogno di soldi e che nel caso la verifica sul quel particolare cliente sarebbe potuta slittare di molto. Quando il commercialista comprende il tenore della richiesta, che Marchi esplicita in 10 mila euro, dopo aver consultato il cliente si rivolge alla Procura di Rimini e ai carabinieri per denunciare il funzionario e prenderlo con le mani nel sacco. La trappola per Marchi è scattata ieri pomeriggio alle 15, presso lo studio del commercialista dove i carabinieri avevano già predisposto l'occorrente per videoregistrare il passaggio di soldi, 5 mila euro contrassegnati e sistemati in una bustarella bianca, che il professionista ha consegnato al funzionario, ammanettato una volta in strada. La Procura ha ordinato il sequestro dell'ufficio del funzionario presso l'Agenzia delle Entrate a Cesena, mentre la perquisizione domiciliare ha dato esito negativo. L'uomo, difeso dall'avvocato Massimiliano Pompiglioni, sarà sentito per l'interrogatorio di convalida lunedì. Non era la prima volta che l'azienda dell'imprenditore cesenate finiva nel mirino del Fisco. Una prima verifica fiscale sulle sue ditte l'aveva avuta qualche anno - pare sempre ad opera di Marchi - quando l'Agenzia gli aveva contestato 400 mila euro di squilibrio nelle dichiarazioni. La verifica era poi finita con un procedimento di adesione volontaria di 190 mila euro che l'imprenditore aveva versato allo Stato.
L.S
"Con 10 mila euro la pratica della verifica potrebbe slittare anche di anni, altrimenti il controllo del Fisco sarà imminente". Una minaccia tutt'altro che velata, costata il carcere a Tiziano Marchi, 59 anni originario di Forlimpopoli, funzionario dell'Agenzia delle Entrate di Cesena con un passato in politica da socialista come assessore ai servizi e alle relazioni aziendali nel 2009 del Comune di Forlì e consigliere comunale nel '95 per una coalizione di sinistra. Marchi è stato arrestato subito dopo aver preso una mazzetta nell'ufficio di un commercialista riminese dal nucleo investigativo dei carabinieri di Rimini che l'ha bloccato in flagrante per concussione. Il funzionario si trova ora in cella al carcere dei "Casetti" di Rimini. Un'operazione lampo coordinata dal sostituto procuratore riminese, Davide Ercolani.
Il primo approccio del funzionario con la vittima designata, un imprenditore di Cesena con due ditte che commerciano in ferro, è infatti del 13 aprile scorso, quando il commercialista dell'imprenditore incontra Marchi a Cesena. Successivamente, il funzionario contatta telefonicamente lo stesso commercialista e parlando, quasi per caso, dice di aver bisogno di soldi e che nel caso la verifica sul quel particolare cliente sarebbe potuta slittare di molto. Quando il commercialista comprende il tenore della richiesta, che Marchi esplicita in 10 mila euro, dopo aver consultato il cliente si rivolge alla Procura di Rimini e ai carabinieri per denunciare il funzionario e prenderlo con le mani nel sacco. La trappola per Marchi è scattata ieri pomeriggio alle 15, presso lo studio del commercialista dove i carabinieri avevano già predisposto l'occorrente per videoregistrare il passaggio di soldi, 5 mila euro contrassegnati e sistemati in una bustarella bianca, che il professionista ha consegnato al funzionario, ammanettato una volta in strada. La Procura ha ordinato il sequestro dell'ufficio del funzionario presso l'Agenzia delle Entrate a Cesena, mentre la perquisizione domiciliare ha dato esito negativo. L'uomo, difeso dall'avvocato Massimiliano Pompiglioni, sarà sentito per l'interrogatorio di convalida lunedì. Non era la prima volta che l'azienda dell'imprenditore cesenate finiva nel mirino del Fisco. Una prima verifica fiscale sulle sue ditte l'aveva avuta qualche anno - pare sempre ad opera di Marchi - quando l'Agenzia gli aveva contestato 400 mila euro di squilibrio nelle dichiarazioni. La verifica era poi finita con un procedimento di adesione volontaria di 190 mila euro che l'imprenditore aveva versato allo Stato.
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