Cesenatico: maltempo, scatta la polemica per la mancata chiusura delle porte vinciane

Tutto in poco meno di mezz'ora, una tempesta di vento, bora da nord a gonfiare il mare. A Cesenatico il porto canale esonda e invade case e ristoranti, alcuni ancora aperti alle 23.30.
Una città al lavoro, ancora in tarda mattinata intenta a liberare da acqua e fango i locali.
C'è malumore e scatta la polemica per la mancata chiusura delle porte vinciane, sistema di protezione del centro abitato che avrebbe consentito – dicono – di fermare “la bomba d'acqua”.
Ma ad essere arrabbiato è lo stesso sindaco, Roberto Buda, che ieri notte, insieme a protezione civile, vigili del fuco, forze dell'ordine è rimasto a fianco dei cittadini per una allerta meteo che – dice – questa volta non è scattata.
Non solo il porto, danni estesi a tutti gli stabilimenti balneari, colpiti dalla forza del vento. Così a Rimini: attrezzature e lettini sott'acqua, ombrelloni spazzati via, torrette di salvataggio abbattute, Porto Canale esondato in più punti e anche un peschereccio affondato. Una trentina, in tutta provincia gli interventi dei Vigili del Fuoco. A Cattolica, un senza tetto che dormiva sotto un ponte è stato sorpreso dall'acqua alta: si è salvato aggrappandosi ad un tubo dell'acquedotto, portato poi al sicuro dagli uomini dell'Arma. Nel video, le interviste a commercianti e bagnini di Cesenatico e al sindaco di Cesenatico, Roberto Buda

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