Logo San Marino RTV

Cocoricò: la discoteca rimane chiusa per 4 mesi

2 ago 2015
Cocoricò: da domani la discoteca rimane chiusa per 4 mesiCocoricò: da domani la discoteca rimane chiusa per 4 mesi
Cocoricò: da domani la discoteca rimane chiusa per 4 mesi - Politica divisa sulla decisione del Questore Improta e Fabrizio De Meis, ex AD della discoteca, ragg...
Uno stop di 120 giorni, 4 mesi a partire da domani, per il Cocoricò. Lo ha deciso il questore di Rimini Maurizio Improta. Il provvedimento adottato in base all'articolo 100 del Tulps dopo la morte, avvenuta il 19 luglio, di Lamberto Lucaccioni, il 16enne di Città di Castello morto per un'overdose di ecstasy è stato notificato questa mattina all'alba.
"Il provvedimento del questore Improta è esemplare così come avevamo auspicato", ha commentato il sindaco di Riccione, Renata Tosi - Da oggi deve partire un'adeguata riflessione per capire, con la cittadinanza, con le forze politiche e anche con i gestori, come si sia arrivati a questo punto".
"Sono molto preoccupato perchè la chiusura del Cocoricò mi sembra una misura eccessiva. Capisco che l'allarme creato dalla tragica morte del giovane Lamberto Lucaccioni sia stato grande e che un provvedimento di chiusura sarebbe stato inevitabile ma 4 mesi di stop, in piena stagione estiva, provocano un impatto mortale per l'azienda e le 200 persone che ci lavorano" così a Rtv San Marino l'onorevole riminese Sergio Pizzolante, Vice Presidente dei deputati del Gruppo Area Popolare (Ncd-Udc).
"Penso che la chiusura di un locale non serva a nulla per combattere il fenomeno della droga, ma sia un capro espiatorio, per colpe che sono diffuse ed articolate" ha concluso Pizzolante.
Di diverso avviso il parlamentare Pd Tiziano Arlotti: "La decisione del questore va rispettata. Il questore ha esercitato una prerogativa che gli spetta per legge - ha aggiunto - e l'ha fatto dopo una disamina approfondita, partendo dal singolo episodio ma anche analizzando il contesto in cui è avvenuto in un periodo di due anni. Rispetto la decisione del questore, del resto i gestori hanno la possibilità di appellarsi a norma di legge".
I gestori del locale sottolineano l'eccesso del provvedimento. "Siamo sinceramente sorpresi per l'entità enorme della sanzione adottata - sottolinea il difensore del Gruppo Cocoricò Alessandro Catrani - giunta fra l'altro al termine di un lungo linciaggio mediatico senza precedenti, e stiamo leggendo attentamente le motivazioni del provvedimento, appena notificatoci, per, poi, predisporre ogni più utile attività defensionale da esercitare nelle opportune sedi".
Sulla vicenda interviene anche Antonio Ferrari, Dj Ralf, che lavora dal 1991 al Cocoricò.
"Secondo me il problema non è qui, i problemi si dovrebbero risolvere a monte e credo che la chiusura sia come mettere la polvere sotto il tappeto - sottolinea Dj Ralf -. Io credo che la sicurezza all'interno della struttura è al massimo di quello che la legge consente. Ho sempre visto una grande attenzione da parte dei gestori della discoteca affinchè non avvengano certi meccanismi. L'abuso, a partire dall'alcol, fino alle droghe nelle discoteche, è un problema mondiale. Credo che dovremmo seguire l'esempio dell'Inghiletrra o della Germania che fanno un lavoro di educazione tra i giovani e non solo, su cosa siano le sostanze e cosa producano. E' inutile scandalizzarsi e criminalizzare l'industria del divertimento" ha concluso lo storico disc jockey che lavora in tutto il mondo.

Valentina Antonioli-Lorenzo Giardi

Riproduzione riservata ©