"Il Cocoricò non riapre, non ci sono più le condizioni"
Non ci sono le condizioni per riaprire, magari lo farà all'estero, si pensa già a Ibiza. Questo l'annuncio dato a Roma dal socio Fabrizio De Meis, affiancato da Luigi Crespi. Espressa subito vicinanza alla famiglia del 16enne morto per overdose. De Meis puntualizza: noi vogliamo un divertimento sano.
Prelievo della saliva, o tampone, oggi non è possibile per la privacy: il Cocoricò ritiene però che utilizzarlo in entrata e in uscita, possa limitare il problema. E chiudere il locale, con 200 famiglie senza lavoro, non risolva nulla. Controlli sempre fatti, dice, con le telecamere, abbiamo contribuito a centinaia di arresti.
Nessun commento all'indagine aperta dalla Finanza sui conti del locale, “ad oggi non ho ricevuto alcuna comunicazione”, ha detto De Meis, e Crespi puntualizza: "A meno che qualcuno voglia aggiungere questo per rendere credibile la chiusura, ma noi non crediamo che sia così".
Francesca Biliotti
Nel video l'intervento di Luigi Crespi, responsabile comunicazione Cocoricò e l'intervista a Fabrizio De Meis, socio Cocoricò