Concerto-bidone, bufera a Rimini. Gloria Gaynor promette "tornerò". Pioggia di denunce

Nella confusione del forfait, guardando il biglietto siae senza traccia del nome della Gaynor, qualcuno aveva finito per pensare ad una truffa premeditata. Ma a sgomberare il campo dal dubbio ci hanno pensato prima i carabinieri, che dovranno indagare sul concerto-bidone dell'anno, poi la stessa Gaynor sul suo sito. La causa della mancata esibizione il compenso all'artista e allo staff: “tornerò” scrive la star, che non si è nemmeno affacciata sul palco: ma a Rimini è bufera rimborsi. I carabinieri hanno calmato il pubblico inferocito ieri sera, rintracciato a tarda notte e ascoltato questa mattina l'organizzatore Gianni Succi; daranno comunicazione all'autorità giudiziaria, anticipano: un po' come avvenne lo scorso anno con John Travolta. Intanto è pioggia di denunce per il rimborso. Il concerto era stato organizzato con il patrocinio del Comune di Rimini e Rimini Reservation, società che gestisce gli uffici di informazione e accoglienza turistica ha tenuto aperto gli uffici in via eccezionale oggi per dare assistenza. Pur chiarendo che la società che ha organizzato l'evento, la Succi & Partners, ha incassato come da contratto i proventi della vendita del concerto e si dovrà fare carico degli eventuali rimborsi. Il Comune anzi non esclude di procedere con azioni legali per tutelare il nome della città. Stessa cosa per le due società, che si erano occupate della pubblicità e della comunicazione per l'evento.
SB

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