Il maxi processo riparte dal capitolo finanziario, quello più importante perché permetterà di ricostruire le movimentazioni bancarie, i flussi di denaro attraverso i libretti, la rete di rapporti bancari che è il perno della contestazione di riciclaggio mossa agli imputati coinvolti nella cosiddetta 'tangentopoli sammarinese-conto Mazzini”. A traghettare nel merito dell'indagine il processo- ricalendarizzato su concessione del giudice Gilberto Felici- il direttore di Aif: Nicola Veronesi ha aperto il calendario di escussione dei testimoni (oltre 120 quelli ammessi) ed ha risposto alle domande dei legali per l'intera giornata. Nel vivo si entrerà soprattutto domani, quando sarà sentito il funzionario Aif Walter Serra e con ogni probabilità anche l'ispettore Paolo Francioni, che ha seguito il 'conto Mazzini' fin dai primi sequestri di documentazione contabile alla FinProject da cui scaturì la maxi inchiesta. Protagonista oggi, in maniera più generale, l'analisi finanziaria e la metodologia di richiesta informazioni di Aif con le 'omologhe estere': world check, scambio di informazioni tramite un canale di sistema criptato – inviate a Regno Unito, Svizzera e Stati Uniti e che avrebbero tutte risposto- ed anche attraverso il motore di ricerca google. Dichiarazione quest'ultima che ha provocato qualche distinto brusio tra gli imputati presenti, Claudio Podeschi e Bjliana Baruca in primis, contrariati proprio per quelle ricerche su intenet. I loro difensori- gli avvocati Annetta, Pagliai e Campagna, ne hanno rilevato l'inconsistenza di metodo riguardo in particolare alle accuse circa il famoso bonifico dalla Svizzera, e ribadito ancora una volta come da una medesima segnalazione l'autorità svizzera abbia archiviato il caso, senza che San Marino ne tenesse conto.
s.b
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