Crac Aeradria: richiesto il rinvio a giudizio per 19 indagati

Per il crac Aeradria, la società che gestiva l'aeroporto "Fellini" di Rimini, la Procura della Repubblica ha chiesto il rinvio a giudizio per 19 indagati: molti i nomi eccellenti, tra cui il sindaco Gnassi, il presidente della Camera di Commercio Maggioli e il presidente di Rimini Fiera Cagnoni.

I reati contestati ad amministratori pubblici e vertici societari di Aeradria, sono associazione per delinquere finalizzata a falsare i bilanci, bancarotta e connessi reati fallimentari, abuso d'ufficio e truffa aggravata, per ottenere erogazioni pubbliche. Ieri il deposito delle richieste di rinvio a giudizio, da parte del procuratore capo di Rimini Giovagnoli e dei sostituti Gengarelli e Bertuzzi. Il giudice dovrà fissare l'udienza preliminare - non prima di un paio di mesi - durante la quale sarà deciso chi andrà a processo e chi no. Restano, nella richiesta firmata dalla Procura, i 9 indagati 'eccellenti' per associazione a delinquere. Si tratta di Nando Fabbri e Stefano Vitali, ex presidenti della provincia di Rimini, Alberto Ravaioli e Andrea Gnassi, rispettivamente ex sindaco e attuale primo cittadino riminese, Manlio Maggioli, presidente della camera di commercio, Lorenzo Cagnoni, presidente del cda di Rimini Fiera e società del Palazzo dei congressi - entrambi soci di Aeradria - Massimo Masini, presidente cda Aeradria, Massimo Vannucci, vice presidente, Alessandro Giorgetti, presidente di Air, società controllata da Aeradria. Secondo la Procura i 9 avrebbero promosso "un'organizzazione nell'ambito della quale strumentalizzavano gli incarichi direttivi da loro ricoperti nella società Aeradria e nelle sue controllate e collegate e nelle istituzioni pubbliche".
Tra gli altri indagati, per i soli reati fallimentari per cui la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio, c'è anche l'ex sindaco di Riccione, Massimo Pironi, al quale si contesta l'abuso d'ufficio per una lettera di patronage da un milione e 200 mila euro sulla base della quale Banca Carige finanziò Aeradria già in cattive acque. Il sistema Aearadria in gran parte, secondo la Procura, si basava sulle lettere di patronage, ovvero "pagherò" senza delibere e coperture da parte degli enti pubblici - quindi Comune di Rimini e Riccione - per ottenere finanziamenti dalle banche. Richiesto il rinvio a giudizio anche per due commercialisti: Santo Pansica e Stefano Fabbri. Richiesta di archiviazione, invece, per 15 indagati tra cui Giovanni Conti che rappresentava nel cda di Aeradria lo Stato di San Marino ed era difeso dall'avvocato Alessandro Catrani . Per il sindaco di Rimini Andrea Gnassi l'impianto accusatorio è privo di elementi utili a sostenerlo: ora – commenta – di fronte ad un giudice terzo avremo l'occasione di far valere le nostre ragioni.

luca salvatori

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