Dallas: strage di poliziotti durante marcia di protesta

“Voglio uccidere bianchi, soprattutto poliziotti”. E' quanto detto da Micah Johnson, uno dei sospettati della strage, mentre si trovava asserragliato in un garage, e le forze dell'ordine tentavano un impossibile negoziato. L'uomo è stato poi eliminato utilizzando un robot bomba. Ma le sue parole testimoniano in quale stato di gravissima tensione sia l'America in queste ore: un mix di violenza, risentimento, ed odio razziale che a Dallas è sfociato in una notte di sangue. Tutto era iniziato con una marcia, e una veglia notturna, per protestare contro l'uccisione – da parte della polizia – di due afroamericani in Louisiana e Minnesota. All'improvviso alcuni cecchini hanno sparato dall'alto contro le forze dell'ordine, provocando la morte di 5 agenti – tra cui 2 donne - ed il ferimento di altri 7. Colpiti anche due civili. Sono stati momenti di panico totale, poi la reazione della polizia. Dopo l'eliminazione di Johnson sono state fermate 3 persone, che al momento si rifiutano di parlare. Quel che è certo è che è stata un'azione coordinata e attentamente pianificata. “Ogni americano è inorridito”, ha detto il Presidente Obama; “non c'è alcuna giustificazione per ciò che è successo”. Ma la spirale di violenza, negli Stati Uniti, sembra ormai inarrestabile. Un uomo è stato ucciso da un agente di Polizia a Selma, in Alabama. Mentre Capitol Hill, sede del Congresso, è stata isolata per un allarme sicurezza.

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