Daniele Guidi: rinviato a giudizio per truffa l'ex AD di Banca CIS
Si tratta di un procedimento distinto dalla cosiddetta inchiesta titoli. Guidi è accusato di aver indotto il Consiglio per la Previdenza ad investire circa 60 milioni di euro del Fondo Pensioni, in operazioni solo in apparenza garantite
Le contestazioni mosse da Simon Luca Morsiani all'ex Direttore, e AD, di Banca CIS sono pesanti. In ballo, infatti, vi sarebbero risorse decisamente cospicue del Fondo Pensioni allocate presso l'istituto di credito; denaro, dunque, teoricamente destinato a garantire una vecchiaia serena ai lavoratori di San Marino. Daniele Guidi è accusato sostanzialmente di aver ingannato, nel 2018, l'organismo di gestione della previdenza dell'ISS, inducendo i suoi componenti ad aderire ad offerte di investimento solo in apparenza garantite, e invece direttamente esposte al rischio di insolvenza della banca.
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Da qui la costituzione di parte civile decisa ieri dal Consiglio per la Previdenza, “in piena sintonia – si legge in una nota della CDLS - con l'orientamento” del Segretario Generale Gianluca Montanari, fra i membri dell'organismo. Nel comunicato si auspicano pene congrue, ma anche un “ristoro economico a favore della collettività”. L'inizio del processo non sarebbe ancora stato fissato, ma anche la CSdL si è intanto costituita parte civile. In un comunicato parla di “ingenti risorse derubate”, e di “vicenda criminosa”.
Secondo il Giudice Inquirente lo stratagemma consisteva nel proporre come sottostante, ad operazioni di pronti contro termine, effetti finanziari in realtà non disponibili né alla proposta né alla sottoscrizione, perché già impegnati nell'interesse del CIS a garanzia vincolata presso terzi creditori; e questo a tutto beneficio degli indici di liquidità della banca. Si sarebbe trattato, insomma, di operazioni senza garanzia di rimborso. E le somme sono da capogiro, perché fra settembre e dicembre 2018, a fronte di 4 proposte di investimento firmate da Daniele Guidi, vi sarebbero state altrettante assegnazioni da parte del Consiglio, per un totale di oltre 60 milioni di euro. Ma la quasi totalità dei relativi titoli utilizzati dalla banca per i PCT pare non fossero “liberi”, bensì subdepositati su dossier accesi con 2 controparti estere. “Esotiche banche lussemburghesi”, ha puntualizzato dal canto suo CSdL nel proprio comunicato. Rinviata a giudizio, infine, in relazione ai presunti reati commessi da Guidi, anche la stessa Banca CIS. E questo sulla scorta della legge del 2013 sulla responsabilità della persona giuridica.
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