Diffida al Cocoricò: tre casi di overdose in un mese

“La storia del Cocoricò va cambiata”. E’ il messaggio che precede le prescrizioni concrete contenute nel provvedimento di diffida al locale che da decenni è sinonimo di trasgressione, portatore dell’idea del ‘tutto è lecito’, luogo dove è consentito andare oltre.
Ma insieme le forze dell’ordine cambiano approccio: chiudere il locale non serve; non è servito l’ultima volta a fine 2011, quando nella sola sera della riapertura - dopo due settimane di stop - ci furono ben due arresti per spaccio.
Ora la diffida arriva nell’ottica della tutela della salute, dopo tre casi di giovani in overdose per ecstasy in un mese, due solo sabato scorso.
Overdose, ma anche 20 arresti e 20 denunce per spaccio; 15 giovani segnalati come assuntori. Dunque, al locale precise indicazioni per farne cambiare la storia: nuova illuminazione e videosorveglianza nel parcheggio, come all’interno, nelle zone buie; potenziare la sorveglianza come potenziata sarà la presenza delle forze dell’ordine; una campana dissuasiva dall’uso di droghe proprio all’interno del locale. alla proprietà spetta adeguarsi, per una diffida che suona come ultima chance. Nel video le interviste a Luigi Grasso (Comandante provinciale Carabinieri Rimini) e Oreste Capocasa (Questore di Rimini)

Annamaria Sirotti

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