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Dopo il barista di Budrio, un altro omicidio. È caccia all'uomo in Emilia

9 apr 2017
foto: ANSA
foto: ANSA
È ancora in fuga Igor Vaclavic, ricercato per gli omicidi del barista di Budrio e, ritengono gli inquirenti, della guardia ambientale Valerio Verri e il ferimento della guardia provinciale, Marco Ravaglia al quale ha sottotratto un'arma, a Portomaggiore.


Ancora manca un riscontro biologico, ma tipologia, area, tempo, arma da fuoco fanno pensare che possa trattarsi dello stesso soggetto. Il pm di Bologna Marco Forte fa il punto sulla caccia in corso in Emilia Romagna a Igor Vaclavic, ricercato per gli omicidi del barista di Budrio e della guardia ambientale a Portomaggiore. Vaclavic, che ha diversi alias e potrebbe essere originario di un paese della ex Jugoslavia, sarebbe stato riconosciuto dalla guardia rimasta ferita ieri.

Dice no alla giustizia fai da te il sindaco di Budrio Giulio Pierini, intervistato da Repubblica: “Questa è una persona spietata, ma l'unica cosa che possiamo fare è affidarci alle forze dell'ordine e avere fiducia che questa situazione si risolva il prima possibile". E continua: “Adesso ho paura per le altre comunità che potrebbe incontrare sulla sua strada, perché dovunque passi questa persona lascia il disastro dietro di sé".

E c'è molta preoccupazione tra le gente che vive nel fazzoletto di terra al confine fra tre province - Bologna, Ferrara e Ravenna - setacciata senza sosta dai carabinieri. Sono zone di campagna e di case spesso isolate, come nell'area dell'oasi naturalistica di Marmorta di Molinella dove si concentra l'opera dei militari anche con l'utilizzo di reparti speciali.

I controlli delle Forze dell'Ordine proseguono anche sul confine nord della provincia di Ravenna, quello che guarda Ferrara. In particolare l'Arma ravennate già da ieri sera ha disposto vari posto di blocco sui punti nevralgici della Reale (Statale 16 Adriatica) e della Romea (Statale 309), le due vie di collegamento tra il territorio estense e quello romagnolo. Ma già da ieri mattina i militari ravennati erano impegnati nel controllo dei casolari abbandonati sul confine tra le due province.

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