Femminicidio Riccione: il reo confesso, accecato da morbosa gelosia

Accecato dalla gelosia, a poco più di un mese e mezzo dall'inizio della loro storia. È questo il movente che ha fatto scattare il raptus omicida nel 54enne Michele Castaldo, accusato del delitto della 46enne moldava Olga Matei, avvenuto nella notte tra mercoledì e giovedì a Riccione. L'uomo, divorziato e con tre figli, ha raccontato ai carabinieri di essere ossessionato dal tradimento avendone già subiti, a suo dire, in passato. Lui e Olga, commessa in un negozio di ottica di Miramare, si erano conosciuti in estate in un locale di Riccione. Da quel momento avevano iniziato a frequentarsi ma lui (operaio residente a Cesena) aveva subito manifestato le sue insicurezze chiedendole insistentemente di vedere il cellulare perché sospettava che altri spasimanti le mandassero dei messaggi. Mercoledì sera si erano visti per un chiarimento e la donna gli ha comunicato di voler mettere fine alla storia. A quel punto lui le ha messo le mani al collo e ha stretto, fino a quando Olga ha smesso di respirare. Nelle ore successive è stata fondamentale la segnalazione resa da una cartomante di Forlì alla quale Castaldo si rivolgeva abitualmente per chiedere consigli sulle sue storie d'amore. Proprio alla cartomante, nella notte, il 54enne aveva mandato un messaggio dicendo di aver 'fatto una sciocchezza'. Nelle ore successive lei ha cercato di contattarlo inutilmente fino a quando lui le ha inviato un secondo messaggio dicendo che aveva 'intenzione di farla finita'. A quel punto la cartomante ha chiamato il 118 e i carabinieri della compagnia di Cesena che si sono presentati a casa sua. Castaldo aveva ingerito 10 bustine di Aulin (potenzialmente non sufficienti per procurare la morte di una persona) e aveva lasciato una lettera indirizzata alla figlia in cui aveva scritto "perdonami, raggiungerò la mia Olga". Agli stessi militari più tardi ha confessato: "Ho fatto una stupidaggine, ho ucciso la mia Olga". Arrivare alla Matei però, non è stato semplice. Castaldo era ancora in stato confusionale e la cartomante, l'unica ad essere a conoscenza della storia tra i due, non ne conosceva il cognome e non sapeva che vivesse a Riccione. Conosceva solo la data di nascita. I carabinieri sono riusciti ad arrivare alla sua identità e all'abitazione dove risiedeva (attraverso il nome e la data di nascita) chiedendo all'ufficio che aveva rilasciato il permesso di soggiorno. Con le indicazioni fornite sono risaliti al suo indirizzo, in viale Dante a Riccione. Quindi i carabinieri della compagnia di Riccione, avvisati dai colleghi di Cesena, hanno trovato il cadavere della 46enne. Olga Matei, che viveva da diversi anni in Romagna, era stata sposata con un connazionale dal quale ha avuto una figlia che adesso ha dieci anni. La bimba da alcuni giorni si trovava a casa del padre perché Olga, avendo avuto l'influenza, temeva di attaccarla alla figlia.

I dati relativi alla violenza donne - Comune di Riccione
Donne prese in carico nel 2015 in tutta la provincia per violenze dallo sportello Dafne: 121, di cui 74 straniere e 47 italiane; 27 dai comuni del distretto di Riccione e 94 dal distretto di Rimini; 39 l'età media delle donne che si sono rivolte a Dafne. La forma prevalente si violenza rilevata é stata la violenza fisica e psicologica insieme. Nella maggior parte dei casi l'autore della violenza è il partner o l'ex partner.

A Riccione è operativo uno Sportello d’Ascolto avviato in collaborazione con l’Ordine degli Avvocati che attraverso il contributo di legali individuati a rotazione dall’Ordine stesso secondo le particolari esigenze richieste, fornisce gratuitamente ogni informazione relativa a problematiche familiari e di violenza. Lo Sportello è aperto e disponibile ogni martedì su appuntamento dalle 15.30 alle 17.30.
Il numero di telefono è lo 0541/608321.



Sul nuovo femminicidio è intervenuto il Segr. confederale CGIL Rimini Claudia Cicchetti "Nonostante l'aumento dell'emersione delle denunce, la presenza di preziosi centri di ascolto e di aiuto, questa tragedia continua a consumarsi sempre più frequentemente. Sappiamo che la violenza contro le donne è anche un problema culturale e sociale, ma sulla prevenzione e sull' "educazione" ancora si è fatto poco. E' di recente approvazione un Piano Regionale contro la violenza di genere che rappresenta, da un lato il primo atto concreto di applicazione della Legge quadro per la parità e contro la discriminazione di genere (L.R. 6/2014), dall'altro uno strumento per la gestione complessiva dei centri anti violenza presenti in Italia. Occorre iniziare a rendere il Piano concreto al più presto per evitare che gli annunci rimangano tali."

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