Figlia 17enne uccise madre, le vietava pc e cellulare

Figlia 17enne uccise madre, le vietava pc e cellulare.
La rimproverava frequentemente per il cattivo andamento a scuola e per punizione le aveva vietato l'utilizzo del computer e del telefono cellulare e la figlia, una studentessa di 17 anni di Melito Porto Salvo, si è vendicata uccidendo la madre con un colpo di pistola in testa. Il delitto si è consumato nel maggio scorso ma la minorenne è stata arrestata ieri dai carabinieri, che hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del tribunale dei minorenni di Reggio Calabria. I rimproveri e la privazione del cellulare e del computer, secondo quanto hanno ricostruito i carabinieri, hanno portato la studentessa ad organizzare meticolosamente l'omicidio della madre. Il 25 maggio scorso la studentessa era da sola in casa con la madre. Mentre la donna stava riposando, la figlia, con la pistola detenuta legalmente dal padre, le spara un colpo di pistola alla tempia. Dopo il delitto la ragazza chiama lo zio materno per chiedere aiuto e racconta che la madre è stata uccisa da un misterioso killer "alto due metri". La ragazza viene sentita ripetutamente dai carabinieri i quali riscontrano una serie di incongruenze nel suo racconto. Alla diciassettenne viene contestato il reato di omicidio volontario, aggravato dai motivi abbietti e futili. Secondo il giudice, inoltre, la ragazza ha premeditato l'omicidio della madre. Quando i carabinieri si sono presentati a casa per arrestarla la diciassettenne é apparsa fredda e disinteressata.

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