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Fisco: evasione Max Biaggi, Stato gli chiede 17 ml di euro

15 set 2016
Max Biaggi
Max Biaggi
Per evasione fiscale, lo Stato ha chiesto stamattina davanti al giudice monocratico di Roma, 17 milioni di euro al quattro volte campione del mondo di motocicletta Max Biaggi accusato di aver costituito società fittizie per non pagare le tasse. Si è trattato della prima udienza dibattimentale. Biaggi è accusato di "sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte", reato previsto dall'art. 11 de dlgs 74 del 2000, ha spiegato l'Avvocato dello Stato Carlo Maria Pisana che ha rappresentato il pubblico erario. Secondo l'accusa, formulata dal Pm Giancarlo Cirielli, Biaggi, per sottrarsi al pagamento di imposte e sanzioni avrebbe affidato lo sfruttamento dei diritti d'immagine a società interposte ad hoc con sedi all'estero: la Media & Sporting ltd con sede a Londra fino al 2007 e poi alla Max Biaggi racing s.a.r.l. costituita appositamente nel principato di Monaco e infine, a partire dal 2013, alla Vuzela s.l.u. con sede a Madrid. In particolare, nel processo si è costituito nell'interesse dell'Agenzia delle Entrate, fin dall'udienza preliminare lo scorso ottobre, l'avvocato dello Stato Carlo Maria Pisana, chiedendo un risarcimento di oltre 17 milioni di euro. L'avvocato Pisana, che è il 'titolare' dei principali processi per evasione fiscale nella capitale, al termine dell'udienza ha sottolineato come "spesso si parla dell'evasione fiscale dei personaggi dello sport e dello spettacolo come argomento di gossip, quasi sullo stesso piano di una delusione sentimentale o di un cambio di sponsor. Si rischia così di veicolare l'inaccettabile messaggio che questo tipo di condotta sia veniale, una specie di inevitabile conseguenza della notorietà, e perdere di vista che si tratta invece della violazione dei doveri di solidarietà verso la collettività"

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