Un po' dimagrito, ma con la lucidità che lo ha sempre contraddistinto, anche in questi sei mesi di carcere. L'avvocato sammarinese di Gabriele Gatti, Paride Bugli, ha visto l'ex segretario di Stato ieri pomeriggio, subito dopo la scarcerazione, quando ancora doveva leggere il corposo decreto con cui i commissari della Legge hanno motivato il venire meno delle esigenza cautelare in carcere. In un primo momento aveva parlato di arresti domiciliari, ma in realtà Gabriele Gatti ha semplicemente l'obbligo di dimora a San Marino, gli sono stati ritirati passaporto e carta d'identità, non può ricevere persone che non siano i familiari più stretti.
“E' ovviamente sollevato” aggiunge l'avvocato Bugli, che oggi ha incontrato il commissario della Legge proprio per meglio capire 'le restrizioni nelle comunicazioni' cui rimane sottoposto. Fino a quando non sarà più chiaro, la difesa ha invitato Gatti a non uscire di casa. In questi sei mesi la richiesta di scarcerazione è stata rigettata dal Giudice d'Appello e dalla Terza Istanza; l'attenuazione dell'esigenza cautelare- notificata nel primo pomeriggio di ieri - è motivata dal venire meno del pericolo di inquinamento delle prove e della reiterazione del reato. Ma secondo l'Informazione ci sarebbero state anche delle parziali ammissioni da parte di Gatti. L'ex uomo forte della Dc avrebbe ammesso di aver ricevuto alcuni dei pagamenti contestati, anche se li avrebbe descritti come sponsorizzazioni politiche
“E' ovviamente sollevato” aggiunge l'avvocato Bugli, che oggi ha incontrato il commissario della Legge proprio per meglio capire 'le restrizioni nelle comunicazioni' cui rimane sottoposto. Fino a quando non sarà più chiaro, la difesa ha invitato Gatti a non uscire di casa. In questi sei mesi la richiesta di scarcerazione è stata rigettata dal Giudice d'Appello e dalla Terza Istanza; l'attenuazione dell'esigenza cautelare- notificata nel primo pomeriggio di ieri - è motivata dal venire meno del pericolo di inquinamento delle prove e della reiterazione del reato. Ma secondo l'Informazione ci sarebbero state anche delle parziali ammissioni da parte di Gatti. L'ex uomo forte della Dc avrebbe ammesso di aver ricevuto alcuni dei pagamenti contestati, anche se li avrebbe descritti come sponsorizzazioni politiche
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