Gatto ucciso da campione di ciclismo, LNDC Animal Protection: "Pena lieve per reato grave"

L'associazione per la protezione degli animali sottolinea anche il mancato soccorso. E chiede al legislatore di riformare la legge affinché "questi episodi vengano puniti con la severità che meritano”

Gatto ucciso da campione di ciclismo, LNDC Animal Protection: "Pena lieve per reato grave".

Sulla vicenda di Antonio Tiberi, ciclista professionista residente a San Marino per meriti sportivi, si espone pubblicamente anche LNDC Animal Protection che, dopo aver ricostruito i fatti – il 21enne ha sparato a un gatto, uccidendolo, con un fucile ad aria compressa dalla finestra di casa –, commenta: “È sempre molto avvilente quando questi gesti orribili coinvolgono dei giovani, ma questa non può essere una scusante. A 21 anni si dovrebbe essere in grado di capire cosa è giusto fare e cosa no”, afferma la presidente Piera Rosati. Che aggiunge: “Premesso che faccio fatica a credere che non si fosse accorto del gatto prima di sparare, c’è anche da dire che ha dichiarato di averlo visto dopo già steso a terra e ha deciso di chiudere tutto e andare a fare un giro per non pensarci”. Si fosse trattato anche di un incidente, continua la Rosati, “non c’è comunque giustificazione per il comportamento avuto successivamente” perché quantomeno avrebbe dovuto prestare soccorso.

Nella nota anche il pensiero di Michele Pezone, responsabile Diritti animali LNDC Animal Protection: “Purtroppo il codice penale di San Marino è rimasto molto indietro per quanto riguarda i reati contro gli animali”. In Italia, spiega, le pene sono ancora troppo lievi, ma a San Marino “la situazione è ancora più grave, paragonabile a quella che avevamo in Italia venti anni fa, quando l’uccisione di animali veniva punita con una semplice ammenda”. Il tribunale ha infatti condannato Tiberi al pagamento di una multa da 4mila euro, mentre la squadra Trek-Segafredo l'ha sospeso per un mese. “Auspico – conclude Pezone – che il legislatore si attivi quanto prima per riformare le leggi locali affinché questi episodi vengano puniti con la severità che meritano”.

Intanto a San Marino sono tanti i cittadini, tra cui consiglieri della Repubblica, che appoggiano la richiesta del segretario di Stato Federico Pedini Amati, che accudiva il gatto ucciso, di revocare la residenza al ciclista: “Me lo aspetto e lo auspico”, ha affermato ai nostri microfoni. Di diverso avviso il Segretario di Stato allo Sport, Teodoro Lonfernini, che sul Corriere Romagna parla di “un atto vile, ma – aggiunge - nessuna revoca della residenza. Il modello di accoglienza degli sportivi stranieri non è in discussione”.

L'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente AIDAA ha annunciato invece di aver presentato denuncia per il reato di uccisione di animali alla Procura della Repubblica di Frosinone ed al Procuratore della Repubblica di San Marino nei confronti di Antonio Tiberi. Ha inoltre mandato un esposto alla Federazione Ciclistica perché valuti, in seguito a quanto accaduto, la possibilità di radiare il ciclista.

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