Gdf: due funzionari delle Dogane coinvolti in un giro di frodi, 17 gli indagati

La Guardia di Finanza di Rimini ha scoperto un sistema utilizzato per frodare il fisco attraverso il regime “tax free”. 17 gli indagati, tra cui due funzionari infedeli dell'Ufficio delle Dogane all'aeroporto Fellini, due ragazze russe, due sammarinesi e anche due presunti camorristi, già condannati nel processo Vulcano.

Sullo sfondo della frode i rapporti sentimentali che legavano alcuni degli indagati con due ragazze russe che di professione accompagnavano i turisti, loro connazionali, a fare shopping di orologi, abiti firmati e altri oggetti di lusso. Gli acquisti avvenivano, di fatto, in esenzione Iva, avvalendosi del regime “tax free” ma la merce non finiva in Russia spedita dall'aeroporto Fellini, oppure ci arrivava attraverso canali illegali. Gli oggetti quindi venivano rivenduti in nero, senza il ricarico del 22%, dell'Imposta sul valore aggiunto. Il tutto poteva avvenire perchè due funzionari infedeli dell'agenzia delle dogane mettevano timbri per l'avvenuta esportazione, su merce che non veniva neppure caricata sugli aerei. Lo facevano, forse, in cambio di dazioni di denaro e sicuramente anche in funzione del fatto che uno dei due doganieri era legato sentimentalmente ad una ragazza russa, ideatrice del raggiro . Sono 17, complessivamente gli indagati, e tra questi ci sono anche uno spedizioniere, un avvocato riminese – anche lui in relazione con una delle due ragazze russe alla quale ha rivelato che era “sotto intercettazione” - due campani e due sammarinesi. I campani – già coinvolti nel processo Vulcano e ritenuti affiliati al Clan dei Casalesi hanno minacciato di morte un imprenditore che in boutique, a Riccione, faceva troppe domande sul sitema “tax free” e i due sammarinesi, di 35 e 34 anni, sono invece accusati di estorsione, per aver preteso un pagamento di 2.500 euro, che stava ritardando. I fatti contestati sono avvenuti tra il 2011 e il 2013.

l.s.
leggi comunicato Gdf

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