Giudiziaria: aperto il processo per la morte di Alessandro Pepe durante il Rally Rose'n Bowl

Udienza preliminare quella di oggi, nel processo per la morte del 40enne Alessandro Pepe. Il pilota – molto conosciuto in Repubblica - perse la vita nel corso di una prova speciale dell'edizione 2017 del Rally Rose'n Bowl. Alla sbarra, per omicidio colposo, il Direttore di Gara e il Presidente della Scuderia San Marino. Secondo il Giudice Inquirente non avrebbero adottato le necessarie “misure di protezione”, per “delimitare, segnalare e proteggere gli spigoli in cemento armato” contro i quali urtò la A112 Abarth della vittima. Nel merito della vicenda si entrerà l'11 dicembre, con l'udienza istruttoria, nel corso della quale saranno sentiti periti e testimoni; nella lista del team difensivo anche l'ex campione di rally, Miki Biasion. Davanti al Giudice Battaglino, in precedenza, il caso di una 45enne cubana, residente a Borgo, accusata di lesioni personali. La donna – al culmine di un diverbio - avrebbe scagliato un mazzo di chiavi contro un condomino, colpendolo all'occhio, e provocandogli una lieve “abrasione corneale”. L'imputata ha respinto ogni addebito, sostenendo – al contrario – di essere stata lei ad aver subito un'aggressione. Tra i testimoni anche i gendarmi che intervennero nell'occasione. A fine mese le conclusioni. Condannato ad un mese di arresto, infine – con il beneficio della sospensione condizionale della pena -, un 36enne residente a Sogliano, titolare di un pub nel Riminese. Lo scorso anno venne fermato a Gualdicciolo; all'interno dell'automobile vi era un coltello con due lame a punta, lunghe quasi 10 centimetri ognuna: un'arma propria, portata - senza giustificato motivo - fuori dalla sua abitazione.

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