Ha parlato Marco Zinnanti, l'uomo in carcere per l'omicidio di Covignano: si indaga per capire il movente

Dopo la prima notte in cella Marco Zinnanti parla. Il 22enne riminese risponde alle domande del Gip durante l'interrogatorio di garanzia che ha portato alla convalida del fermo. Confessa l'omicidio e ricostruisce quanto successo la notte in cui ha ucciso Leonardo Bernabini, l'autista che lo aveva accompagnato alle 9 di mattina dalla discoteca Classic nelle campagne di Covignano. Sul movente gli inquirenti non si sbilanciano anche se potrebbe trattarsi di un gesto dettato dalla furia del momento e aggravato da futili motivi. L'autista, dopo aver visto l'arma, potrebbe essersi rifiutato di riaccompagnare Zinnanti alla discoteca. Di certo l'omicida gli ha sparato prima dal finestrino posteriore sinistro poi un altro colpo, fatale, dall'altro lato dell'auto mentre il tassista tentava la fuga in retromarcia. Intanto emergono nuovi inquietanti dettagli sul passato del giovane riminese,con precedenti per rapine, risse e lesioni. Cresciuto tra via Acquario e Spadarolo, Zinnanti aveva il suo bunker in via Teodorico, l'appartamento intestato ad un amico, dove la polizia ha trovato 100mila euro, documenti falsi, armi,coltelli e una copia del Mein Kampf di Hitler. Non è escluso che il giovane sia coinvolto nella sparatoria di fine agosto a due passi dal Ponte dei Mille, legata, dalle ricostruzioni, a questioni di droga. A lui potrebbe essere riconducibile anche l'accoltellamento ai danni di un 35enne avvenuto nei pressi della stazione di Rimini nel gennaio 2010, anche se le forze dell'ordine preferiscono non sbilanciarsi al riguardo.

Silvia Balducci

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