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Inchiesta 'Chalet': si vagliano le fatture

2 mar 2013
Inchiesta 'Chalet': si vagliano le fatture
I magistrati veneziani, Stefano Ancillotto e Alberto Scaramuzza, hanno avviato gli interrogatori di garanzia. Nessuno degli arrestati per frode fiscale ha ammesso di avere responsabilità ma secondo gli investigatori potrebbero aprirsi presto nuovi fronti. “L'indagine – spiegano – è solo all'inizio”. I magistrati fanno sapere che nell'inchiesta non sono coinvolti esponenti del mondo della politica, una precisazione ritenuta doverosa in seguito alle voci sulla vicinanza di alcuni degli arrestati all'ex ministro dell'agricoltura, Giancarlo Galan, in particolare la sua ex segretaria, Claudia Minutillo. Secondo l'accusa l'intera vicenda ruoterebbe attorno al broker William Colombelli, titolare della BMC di Acquaviva, che avrebbe fornito le necessarie coperture amministrative attraverso false fatture per svariati milioni di euro. Secondo le fiamme gialle, che hanno recuperato le fatture, si tratterebbe di importi superiori ai 15 milioni di Euro, e solo gli approfoindimenti in corso consentiranno di verificare quali siano gli importi per lavori eseguiti realmente e quali invece quelli virtuali, finalizzati a creare fondi neri. Lunedì mattina riprenderà la valutazione con l'intento di risalire con precisione alle aziende coinvolte, delle quali esiste già un quadro abbastanza chiaro. Intanto nell'indagine è stato coinvolto anche un poliziotto in servizio a Bologna, che secondo gli inquirenti potrebbe aver fornito indicazioni sullo stato delle indagini. A lui si sarebbero rivolti alcuni degli indagati per conoscere le mosse della magistratura e i passi compiuti dagli investigatori, ma la sua posizione è ancora tutta da definire. Non si escludono nuove iscrizioni nel registro degli indagati.

Sergio Barducci

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