Indagine sulle pillole "miracolose". Coinvolta la Centum Spa di San Marino

La prima volta era finita nel mirino del TG satirico di Canale, Striscia la notizia, nell'aprile del 2010, per via di quelle pillole miracolose che promettevano di perdere fino a 9 chili in una settimana. Una denuncia duramente contestata dall'amministratore della società, che aveva affidato al suo legale ogni smentita e l'annuncio di querele. Oggi, a 3 anni di distanza, ad occuparsi della Centum Spa, ufficialmente con sede a Cailungo, in via Cà dei Lunghi numero 6, è l'Antitrust, che accusa l'azienda sammarinese, insieme ad altre, a suo parere tutte strettamente collegate tra loro, di aver messo in atto una pratica commerciale scorretta. L'indagine, aperta dall''Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, ruota attorno al sito internet centoshop.eu, attraverso il quale vengono messi in vendita prodotti dimagranti e compresse in grado di combattere ogni dolore. Modalità estremamente ingannevoli e irrealistiche, secondo l'Antitrust, che ritiene le varie aziende coinvolte fossero tutte connesse tra loro. La Centum Spa, al cui indirizzo di Cailungo non risulta nessuna indicazione e al cui telefono nessuno risponde, sarebbe l' impresa incaricata della distribuzione, fatturazione e spedizione dei prodotti dalla Repubblica di San Marino. La Cento Srl e la New Service Media Srl, gestirebbero gli ordini via call center, per conto di Centum Spa, occupandosi anche dei siti internet che pubblicizzano i prodotti. Le stesse società si occuperebbero anche dell'invio agli indirizzi di posta elettronica dei consumatori delle newsletter riportanti i contenuti potenzialmente ingannevoli. Quadratum e Royal Marketing Management SA predisporrebbero in concreto i contenuti informativi dei siti e si occuperebbero dell'indirizzo da dare all'intera strategia commerciali. Infine Xenalis Ltd, è la società che si presenta ai consumatori acquirenti come venditore dei prodotti e che, presumibilmente, afferma l'Antitrust, trae vantaggio dalle vendite. Questo almeno risulterebbe dalle prime istruttorie, avviate dopo che all'Autorità Garante sono arrivate segnalazioni da parte di associazioni di consumatori e amministrazioni dello Stato, oltre che da numerosi consumatori.

Sergio Barducci

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