Iran: attacco al Parlamento a Teheran, almeno dodici morti

“Morte agli Stati Uniti e ai loro servi dell'Arabia Saudita”: così avrebbero gridato i deputati iraniani, dopo l'assalto al Parlamento; indicando così quelli che – secondo Teheran – sarebbero i mandanti di questa mattinata di sangue. Il bilancio finale dell'azione è di 12 persone uccise e numerosi feriti, oltre ai 7 terroristi eliminati dalle Forze di Sicurezza. Due gli attacchi, effettuati praticamente in contemporanea. Un gruppo di assalitori – travestiti da donna, per eludere i controlli – ha fatto irruzione nel Parlamento, aprendo il fuoco contro guardie, politici e visitatori. Poi i terroristi si sono barricati nell'edificio, prima di essere eliminati dalle teste di cuoio. Nel frattempo, a 40 km di distanza, un gruppo di attentatori suicidi portava caos e morte, tra i fedeli in visita al Mausoleo dell'Ayatollah Khomeini. Quel che è certo è che la tensione – nell'intera Area – ha raggiunto ormai un livello altissimo. Decisiva, secondo il Direttore dell'Institute for Global Studies, Nicola Pedde, la recente visita di Trump a Riad, che - nella lettura regionale - avrebbe in un qualche modo legittimato l'azione dei Sauditi contro l'Iran. Le stragi di Teheran sono state rivendicate dal DAESH, ma c'è chi ipotizza una partecipazione dei Mojahedin del Popolo: da tempo fuorilegge in Iran, ma rimossi dall'UE – nel 2009 – dalla lista nera delle organizzazioni terroristiche

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