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Migrante ucciso a Fermo: un solo pugno al viso, frattura cranio

9 lug 2016
Emmanuel Chibi Namdi, Amedeo Mancini
Emmanuel Chibi Namdi, Amedeo Mancini
Un solo pugno tra la mandibola e il labbro inferiore, forte ma non fortissimo tanto da lasciare la dentatura intatta, una pesante rima di frattura al cranio. Sono gli elementi emersi dall'autopsia Emmanuel Chibi Namdi, il nigeriano morto dopo essere stato colpito da Amedeo Mancini. L' esame autoptico, in cui sono stati prelevati tessuti a quanto appreso, ha rilevato che il corpo dell'uomo è quasi totalmente integro a parte un'abrasione al polso,un ematoma a un polpaccio, segni di unghiate.Un quadro compatibile con un ventagli di reati dalla legittima difesa all'omicidio preterintenzionale. ''Emmanuel è stato ucciso dalle botte. L'emorragia interna devastante che l'ha ammazzato non è stata provocata dalla caduta all'indietro ma dal pugno che ha ricevuto in faccia. Se chi difende l'assalitore dice parte della verità sull'autopsia, questa mezza verità diventa una bugia''. Lo afferma parlando con l'ANSA don Vinicio Albanesi, che intende costituirsi parte civile nel processo all'ultrà Amedeo Mancini. ''La verità - sottolinea - bisogna sempre dirla tutta''. Intanto si terranno domani alle 18 nel Duomo di Fermo i funerali del profugo. Alle esequie, che saranno celebrate dall'arcivescovo di Fermo mons. Luigi Conti, con don Vinicio Albanesi, sarà presente la presidente della Camera Laura Boldrini, a testimoniare la vicinanza dell'Italia alla vedova di Emmanuel, Chinyery, e ai profughi ospiti del seminario vescovile.

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