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Minutillo, raccolti fondi neri per 10mln in 4 anni

10 nov 2016
Minutillo
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Claudia Minutillo, teste dell'accusa nel processo Mose, ha parlato della raccolta di fondi neri per circa 10 milioni di euro in quattro anni da girare al Consorzio Venezia Nuova, all'epoca retto da Giovanni Mazzacurati. Lo ha fatto nel corso di una deposizione, a tratti apparsa confusa rispetto a quanto dichiarato in istruttoria, nell'udienza del processo che vede imputate otto persone, tra le quali l'ex sindaco di Venezia Giorgio Orsoni e l'ex ministro Altero Matteoli. I soldi raccolti con il sistema della false fatturazioni, nel periodo in cui era Ad di San Marino Adria Infrastrutture, sarebbero serviti, attraverso dazioni anche a politici, alle quali non avrebbe avuto parte, a spingere sui lavori di realizzazione dell'opera chiamata a proteggere la città lagunare dall'acqua alta.
Un 'sistema' che vedeva la raccolta di denaro con false fatture per dazioni a favore di politici, funzionari pubblici, presidenti del Magistrato alle Acque per garantire che la realizzazione del Mose non avesse intoppi. Un meccanismo fraudolento che Claudia Minutillo, ex segretaria dell'ex governatore veneto Giancarlo Galan, poi divenuta imprenditrice come Ad di Adria infrastrutture, ha descritto oggi in Tribunale nell'udienza per il processo Mose. Minutillo ha indicato in Giovanni Mazzacurati colui che aveva il ruolo di dominus nel sistema di pagamenti illeciti orchestrato attorno al mega progetto. Interrogata dal Pm Stefano Ancillotto, Minutillo ha ricordato come 'Adria' fosse una costola della Mantovani, il cui Ad all'epoca era Giorgio Baita, e proprio da lui, da suoi collaboratori e da 'voci' del Cvn aveva raccolto le informazioni secondo cui a beneficiare del denaro erano stati la Socostramo di Erasmo Cinque, vicina all'ex ministro Altero Matteoli, e l'ex presidente del Consorzio Venezia Nuova, Maria Giovanna Piva; tutti e tre imputati per corruzione. Minutillo ha ripercorso le fasi salienti della sua vita professionale ricordando come da fac-totum di Giancarlo Galan avesse gestito contatti con politica e imprese a vari livelli, tanto che, una volta uscita dalla Regione Veneto, era passata a lavorare prima nella controllata Thetis del Cvn e poi in Adria per conto di Baita. Minutillo ha detto di non aver mai partecipato direttamente al pagamento di tangenti, ma di aver operato come 'collegamento' per la raccolta delle provviste di denaro a San Marino. Durante il contro-interrogatorio delle difese degli imputati, Minutillo è apparsa a tratti confusa, scambiando a volte i nomi e dicendo di non riuscire a datare alcune circostanze, tanto da correggere il tiro su quanto detto ai Pm in fase istruttoria. Questo ha fatto chiedere alla difesa Matteoli di trasferire gli atti alla Procura con l'ipotesi di reato di calunnia. Durante l'indagine Minutillo aveva tirato in ballo per presunte dazioni anche Gianni Letta, ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Oggi la donna ha invece precisato - cosa che già in fase istruttoria avevano esaminato in sede di indagine i Pm - che Letta dava solo consigli, o procurava appuntamenti a Mazzacurati. Su questo aspetto il collegio si è riservato. Minutillo ha già patteggiato una pena, era stata arrestata nel 2013, per le false fatture a San Marino volte a creare i fondi neri.

Ansa

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