Morte Bernardi: la comunità ora si interroga

Ora sono in tanti a ricordarlo. Tanti a domandarsi come sia possibile che in sei mesi nessuno abbia approfondito i motivi della sua scomparsa. Sui social network sono apparse le sue foto anni '70, quando era all'Hollywood Club San Marino, o quando faceva il barista al Mr. Fantasy e lo chiamavano “coccorita”, o ancora il dj al Carnaby di Rivazzurra. Fino a qualche anno fa era anche membro del direttivo industria nella Cdls, che ha ritrovato le sue foto ad un sit-in sul Pianello, il 18 marzo 2010, in difesa dei posti di lavoro all'Alfalum. La frase sul suo cartello, “Senza lavoro non c'è futuro”, oggi assume un significato ancor più profondo e toccante. Dopo aver cessato il suo rapporto all'Alfalum infatti, Mario aveva trovato solo un altro lavoro stagionale, durato dall'estate scorsa all'autunno, poi più nulla.
La sua vita era diventata riservata e solitaria. I suoi vicini lo intravedevano appena, coi familiari aveva rotto ogni rapporto, da anni. E' stato ritrovato, supino in casa senza segni di morte violenta, solo perché gli ufficiali giudiziari sono andati da lui per sfrattarlo, perché non pagava l'affitto da tempo. Sarà l'autopsia a stabilire le cause della morte. Resta però l'amarezza e l'incredulità, nel ricordo di chi lo ha conosciuto. Nel servizio l'intervista a Giorgio Felici (CDLS)

Francesca Biliotti

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