Naufragio nel canale di Sicilia: si teme la più grave strage di sempre
«Quello che chiediamo è di non essere lasciati soli, non tanto nell’emergenza in mare, perché è naturale che in queste situazioni il mare sia una brutta bestia. La nostra è una questione politica, di dignità dell’uomo, è di bloccare questo traffico di essere umani». È un appello accorato quello di Matteo Renzi in conferenza stampa dopo il vertice straordinario con i ministri del suo governo, convocato per capire cosa fare dopo ill grave naufragio nel Canale di Sicilia.«I fatti sono ancora nebulosi nella loro ricostruzione. Ad ora sono 28 i sopravvissuti al naufragio e 24 i morti recuperati»- afferma il premier parlando di «18 navi impegnate da subito di cui 7 miliari italiane e 5 motopescherecci».
Dal Papa un accorato appello perché la comunità internazionale agisca con decisione e prontezza.
"La commissione europea è profondamente frustrata dagli ultimi sviluppi nel Mediterraneo", una situazione "dura che richiede un'azione decisa": così l'esecutivo Ue in comunicato, precisando che il problema va affrontato "alla radice",cioè con i Paesi di origine e transito.
Sgomento e cordoglio dal PSD per "una data – il 19 aprile – che sarà ricordata per l'altissimo numero di persone tragicamente morte in mare". “Mentre l'operazione Mare Nostrum aveva salvato migliaia di profughi pare che l'operazione Triton della Frontex non stia raggiungendo i risultati sperati" – dice il PSD – sollecitando San Marino perché sostenga in Europa la richiesta di provvedimenti condivisi a maggiore sicurezza dei profughi.
Abbiamo raggiunto telefonicamente il capitano di fregata Filippo Marini, portavoce della Guardia Costiera, impegnata nelle operazioni di salvataggio. Dal punto sul contingente italiano impegnato, dal punto di vista numerico, nonché sulla dinamica dell'incidente.