'Ndrangheta in Emilia Romagna, operazione dei carabinieri. spunta il nome di San Marino

Un'operazione senza precedenti l'hanno definita gli inquirenti. Non solo per i numeri, per quanto di rilievo: 117 richieste di custodia cautelare e 200 indagati, per la maggior parte in Emilia. Nemmeno per i nomi dei coinvolti, per quanto si tratti di persone di spicco, a partire da quello del clan al centro dell'inchiesta: il Grande Aracri di Cutro. Una parte consistente dell'inchiesta riguarda gli appalti della ricostruzione post terremoto e alcuni imprenditori emiliani. In particolare la "Bianchini costruzioni Srl" di Modena è riuscita ad ottenere "numerosissimi appalti" del Comune di Finale Emilia in relazione ai lavori conseguenti il sisma del maggio 2012. Per questo Augusto Bianchini è finito in carcere, Alessandro Bianchini è invece ai domiciliari. Tra gli arrestati anche l'imprenditore Giuseppe Iaquinta, padre dell'ex calciatore della Juventus e campione del mondo Vincenzo. Tra gli indagati il sindaco di Mantova Soggetti ritenuti responsabili a vario titolo di associazione di tipo mafioso, estorsione, usura, porto e detenzione illegali di armi da fuoco. Un' operazione che torna a sottolineare la potenza della mafia imprenditrice, che svela per la prima volta la vergogna di politici, tecnici ed imprenditori al servizio di criminali per guadagnare sulla pelle di chi ha subito il sisma. Nell'inchiesta, in maniera marginale, spunta il nome di san Marino::alcuni dei reati hanno infatti carattere transnazionale ed interessano oltre al titano Austria e Germania. In tutto è stato chiesto il sequestro di beni per 100 milioni di euro.

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