Furti sistematici nelle parrocchie della Repubblica

Ultimamente, sono in atto tentativi di furto o furti di minor entità in quasi tutte le parrocchie della Repubblica. Porte forzate, microfoni rubati, cassette delle offerte scassinate. Secondo i parroci molto probabilmente si tratta di persone che vengono da Rimini e dintorni, in cerca di soldi veloci per togliersi qualche vizio, opinione condivisa quella che, se si trattasse di reali bisogni, basterebbe bussare alla porta per ricevere aiuto. Senza contare il poco che riescono a sottrarre dalle cassette delle offerte, i problemi maggiori sono i danni causati alle strutture. Nella chiesa di Maria Ausiliatrice (Dogana) hanno dovuto infatti riparare le porte, forzate per rubare nelle cassette delle offerte. A Fiorentino gli ingressi della chiesa di San Bartolomeo Apostolo portano ancora i segni di un tentativo di furto fallito, sempre nel periodo di quello delle due corone. Situazione difficile quella dei preti che da un lato seguono l'invito del papa ad aprire le chiese dall'altro si trovano a dover fare i conti con la microcriminalità. Secondo Don Ivano, parroco di Fiorentino, la nostra è una realtà piccola, è più facile conoscersi, comunicare e venirsi incontro. Illuminanti le parole di Don Raymond, parroco di Dogana che afferma:“La chiesa deve essere accogliente, non dobbiamo barricarci. Come la chiesa non abbandona la sua missione e la sua fede quando preti e fedeli vengono uccisi, così non deve abbandonare in questi casi; affrontare queste situazioni fa parte della nostra testimonianza. Si cerca di tenere aperto, organizzandosi in modo da riuscirci.”

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