Nube tossica ai Tavolucci, il 28 marzo la sentenza

Il 28 marzo il commissario della legge Roberto Battaglino giudicherà colpevole o meno dell’incidente l’incaricato della ditta di trasporto e consegna delle sostanze necessarie per l'igienizzare dell’acqua
A causa della nube di cloro che si sprigionò, quel pomeriggio del 24 marzo del 2015,  tredici bambini che stavano frequentando un corso di nuoto finirono al pronto soccorso per via delle esalazioni tossiche che dall'esterno penetrarono attraverso impianti di aerazione. All'origine della nube tossica ci sarebbe stato il versamento al suolo di una soluzione di acido solforico e ipoclorito di sodio, durante le operazioni di carico delle cisterne della Piscina. Quel giorno impegnato nelle operazioni di sversamento c' era Ali Ben Salem, quarantenne originario della Tunisia e residente a Montescudo, che ora deve rispondere di attentato colposo alla salute. Oggi è stato ascoltato  un inserviente, allora impegnato in lavori socialmente utili, che ha ricordato il fumo che si sprigionò quando le due sostanze vennero a contatto e le esalazioni dovute alla reazione chimica. Nella prossima udienza, in cui sono previste le conclusioni, saranno ascoltati i vertici del dipartimento tutela ambiente dell'Iss.

In mattinata il commissario Roberto Battaglino ha condannato un uomo di Macerata di 47 anni, Michele Rodolfo Morri, per appropriazione indebita e truffa a 1 anno e 3 mesi più 750 euro di multa. Lo aveva denunciato un imprenditore per il quale lavorava come venditore, non appena si accorse che intascava i proventi della merce ed utilizzava il camion della ditta per un secondo lavoro  

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