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Operazione anti-usura: sigilli al Pepe Nero di Riccione

7 ago 2013
Operazione anti-usura: sigilli al Pepe Nero di RiccioneOperazione anti-usura: sigilli al Pepe Nero di Riccione
Operazione anti-usura: sigilli al Pepe Nero di Riccione - Con la parte seconda dell'operazione “Tie's friends” della Guardia di Finanza sono scattati i sigill...
I nuovi sviluppi partono dall'antefatto, da un'operazione speculativa la cui ombra si allungava sullo sfondo del primo atto dell'operazione della Guardia di Finanza, quella che aveva riportato Francesco d'Agostino in carcere la scorsa settimana. L'uomo che era stato vittima dell'usura, un notaio riccionese, è indagato per bancarotta fraudolenta insieme ad altre quattro persone. Le indagini, che oggi hanno portato ai sigilli sulla porta del noto locale Pepenero di Riccione, sono partite nel 2012 dal fallimento della Calderone Srl acquistata con le liquidità provenienti dal prestito usuraio ed estorsivo. Attraverso accertamenti bancari e patrimoniali, i militari della Guardia di finanza hanno ricostruito patrimonio e distrazioni economiche e immobiliari, con passaggi continui di società. Oltre al Pepenero sono stati sequestrati il ristorante Galeone e una villa a Misano Adriatico, dal valore 800mila euro.
I beni sequestrati dalla finanza ammontano 8 milioni di euro. Commentando la doppia operazione antiusura della Fiamme Gialle il sindaco di Rimini Andrea Gnassi, che ha definito l'operazione un uno due ben assestato” ha garantito la massima collaborazione alle forze dell'ordine. Nel video l'intervista a Mario Vencislai (Comandante provinciale Guardia di Finanza)

Sara Bucci

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