Operazione Money Steel della Guardia di Finanza di Rimini che ha portato a otto misure cautelari interdittive e il sequestro di beni per oltre tre milioni e mezzo di euro, disposto dal GIP del tribunale di Rimini, fra quote societarie, immobili, beni aziendali, saldi in conti correnti. Tutto ha avuto origine dopo il fallimento di una società friulana con base operativa a Rimini e operante in Italia e all'estero nel settore siderurgico per una attività complessa di polizia giudiziaria che ha visto coinvolte anche una società sammarinese, oltre che una italiana, una spagnola, una austriaca. L'indagine riguarda reati fallimentari, falsità ideologica del privato in atto pubblico e riciclaggio. Delle 8 misure interdittive, 7 riguardano il divieto di esercizio dell'attività imprenditoriale, una il divieto temporaneo di esercizio dell'attività forense
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