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Paolo Berardi e Davide Mularoni i due ispettori del lavoro accusati di corruzione

3 gen 2013
San Marino - Paolo Berardi e Davide Mularoni i due ispettori del lavoro accusati di corruzionePaolo Berardi e Davide Mularoni i due ispettori del lavoro accusati di corruzione
Paolo Berardi e Davide Mularoni i due ispettori del lavoro accusati di corruzione - Il giudice amministrativo aveva annullato la loro sospensione, ma non sono mai rientrati sul posto d...
I pubblici funzionari Paolo Berardi e Davide Mularoni, questi i nomi dei dipendenti del Dipartimento prevenzione rinviati a giudizio per corruzione, hanno dovuto affrontare due diversi procedimenti: uno disciplinare e l'altro penale. Quest'ultimo è appena iniziato e solo al termine del processo si potrà parlare di colpevolezza o di innocenza: si attende ancora che venga fissata la prima udienza dibattimentale, che potrebbe avvenire in tempi brevissimi, così come in poco tempo si è conclusa la fase istruttoria, in appena tre mesi. Non saranno gli unici a comparire davanti al giudice per difendersi dalle accuse: ci saranno anche gli imprenditori corruttori, accusati cioè a loro volta di corruzione, come Livio Bacciocchi, l'avvocato “dominus” di Fincapital cui facevano capo diversi cantieri edili, e l'avvocato Maurizio Proietti, anche lui chiamato in causa dalla commissione parlamentare d'inchiesta che lo aveva dipinto come colui che passava le “bustarelle”: per queste accuse Proietti tra l'altro aveva già presentato querela per calunnia in Tribunale. Il procedimento disciplinare, per i due funzionari, era iniziato con una sospensione cautelare, passata anche al vaglio della commissione di disciplina; poi c'era stato ricorso e il giudice amministrativo aveva dato ragione ai due funzionari, annullando la sospensione per istruttoria carente. Ma poche ore dopo era arrivato il rinvio a giudizio e l'Iss ha reiterato la sospensione. Tutto deve di nuovo passare dalla commissione di disciplina, che però è stata ricusata dagli avvocati difensori dei due funzionari, proprio perché si era già espressa su questa stessa vicenda. In merito, deciderà il giudice per i rimedi straordinari.

Francesca Biliotti

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