Parlano le difese dei due marescialli della gendarmeria indagati

Attendono di essere interrogati, a breve, a San Marino o a Rimini, per chiarire le rispettive posizioni. Intanto l’avvocato Moreno Maresi, che difende il maresciallo Stefano Bernacchia assieme alla collega Maria Selva, assicura: “Il mio cliente sostanzialmente non è sereno, di più. C’è una comprensibile amarezza – aggiunge – per vedersi coinvolto in una vicenda destituita da fondamento sostanziale”. In una nota firmata congiuntamente dai due avvocati poi, si legge che “Il maresciallo Bernacchia ha sempre vestito la divisa con grande correttezza, senso del dovere e rispetto dello Stato, e proprio nel rispetto della Divisa e di ciò che rappresenta, attende serenamente l’esito delle indagini che lo vedono suo malgrado coinvolto, certo di poter dimostrare presto la propria assoluta estraneità”. Sulla stessa linea l’avvocato del maresciallo Gabriele Gatti, Gian Nicola Berti: “Non riusciamo a capire la logica delle contestazioni – ci ha detto – Gatti ha sempre operato nel totale rispetto delle sue funzioni. L’interrogatorio prima ci sarà, meglio è”, assicura. In base all’ordinanza inoltre, quel giorno il maresciallo Gatti era a Rimini proprio su mandato dell’autorità giudiziaria sammarinese. Intanto il giudice dottoressa Casadei ha interrogato Marco Massini, il poliziotto arrestato con l’accusa di aver preso soldi dall’investigatore privato Salvatore Vargiu per incastrare un uomo impegnato nella causa contro la ex compagna e in lotta per l’affidamento della figlia: ha contestato tutti gli addebiti, e secondo il difensore, avvocato Cancelliere, il processo è “induttorio, ci sono solo indizi, ma di prove vere, schiaccianti, nemmeno l’ombra”.

Francesca Biliotti

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