“Podeschi bis”: all'esito di un lungo iter processuale dichiarata la prescrizione per tutti gli imputati
Dichiarato il non doversi procedere nei confronti dell'ex SdS Claudio Podeschi, la sua compagna e la società RP. Verso la prescrizione anche il procedimento, giunto in appello, che vede fra gli imputati Michele Santonastaso
In precedenza era stata dichiarata la prescrizione per Phua Wei Seng, alias Paul Phua; cui secondo gli inquirenti sarebbe stato conferito l'incarico di Ambasciatore di San Marino in Montenegro in cambio di tangenti. Nomina poi revocata, per la cronaca, nel lontano 2014. Questa mattina l'epilogo di questa vicenda giudiziaria per presunti episodi risalenti ad oltre una decade fa. Nata da una costola del “Mazzini”, e caratterizzata da una moltitudine di riassegnazioni e vicissitudini di ogni tipo. Come i lunghi periodi di stand-by per le condizioni di salute della compagna dell'ex Segretario di Stato, dal cui cognome – nella prassi giornalistica – si è preso spunto per identificare il processo. Si parlò anche di “passaportopoli”, in tempi ormai remoti; quando vennero contestati a vario titolo i reati di corruzione, riciclaggio, emissione di fatture false. Dopo l'”uscita di scena”, per così dire, del pokerista malese ex ambasciatore, restavano da definire le posizioni degli altri imputati, nessuno dei quali presente oggi in Aula: Claudio Podeschi, Biljana Baruca e la società RP srl. Prevedibile, alla vigilia, l'esito; secondo le Difese sarebbe stata la stessa Procura del Fisco a ravvisare e richiedere l'intervenuta prescrizione. Ed è stato questo, effettivamente, l'esito finale; dopo che le parti si erano limitate a richiamare le proprie memorie. Tempo qualche minuto e il Commissario della Legge Saldarelli ha dichiarato il non doversi procedere per tutti i misfatti contestati in quanto estinti, appunto, per prescrizione. Parrebbe avviato a concludersi in questo modo anche l'appello di un altro procedimento che ebbe vasta eco mediatica; essendovi fra gli imputati Michele Santonastaso: condannato in primo grado a 6 anni, per aver movimentato a San Marino denaro ritenuto dall'Accusa riconducibile alle attività del clan dei Casalesi. Fondi di natura lecita – è sempre stata la replica -, derivanti da un'intensa e remunerativa attività di Avvocato. Nella rapida udienza odierna il team difensivo di una società, che aveva fatto appello, ha richiesto l'astensione del Giudice Bricchetti, per una sua precedente pronuncia nell'ambito del procedimento. Istanza ritenuta priva di sostanza dal PF, che ha tuttavia osservato come i reati contestati agli imputati si siano prescritti al più tardi nell'ottobre dello scorso anno. Al contempo ha insistito per una conferma delle confische.
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